Un cambiamento radicale dal punto di vista della disciplina, ovvero passare da uno sport di squadra come il calcio a uno individuale come la boxe, ma con la stessa dedizione, competenza e attenzione al minimo dettaglio nella cura dell’atleta. In questo settore, Gianfranco Ibba continua ad essere un punto di riferimento fondamentale dello sport isolano: lo è stato per 26 anni – dal 1991 al 2017 – al Cagliari e ora lo è per il pugile cagliaritano Matteo Lecca, che si sta preparando all’importantissimo match del prossimo 30 settembre al Palasport di Monserrato contro il calabrese Iuliano Gallo, con in palio la corona italiana – attualmente vacante – dei Pesi Supergallo. Intervenuto ai nostri microfoni, Ibba ha raccontato la trasformazione della sua carriera da preparatore atletico e mental coach, con un pensiero anche per il “suo” Cagliari, promosso in Serie A dopo appena un anno in cadetteria, sotto la guida di Claudio Ranieri. Di seguito le sue dichiarazioni.
Dal calcio alla boxe
“Mi è sempre piaciuto un po’ evadere dal calcio, vedere altri sport. Matteo mi ha dato questa grande opportunità e lo ringrazio per aver espresso fiducia nei miei confronti per questo incontro importantissimo che può sicuramente determinare una svolta alla sua carriera. Stiamo parlando di un campionato italiano che Matteo insegue da tempo e che per varie vicissitudini non è riuscito a portare a termine. Stiamo lavorando benissimo, in questo mese abbiamo incrementato la frequenza degli allenamenti. Matteo si allena tutti i giorni e spesso anche due volte al giorno. Mi auguro di raccogliere il frutto del lavoro così come mi è capitato negli anni del calcio e quindi spero di dare un contributo per questo obiettivo”.
La preparazione
“La boxe è uno sport dove le categorie sono relativizzate al peso corporeo, quindi dobbiamo lavorare e migliorare forza e potenza senza mai incidere su quello che è il peso corporeo dell’atleta. Vengono utilizzate delle metodologie ad hoc che ci rendono possibile raggiungere questi obiettivi senza incrementare la massa muscolare”.
Una “nuova” sfida
“È una sfida che in realtà avevo già intrapreso anni fa, seguendo diversi atleti che facevano arti marziali. Con un ragazzo che faceva queste discipline, abbiamo raggiunto un titolo europeo e uno italiano. Diciamo che è stato un ritorno al passato perché fa parte proprio dei miei primi anni da tecnico. Quando c’è stata questa opportunità, si è presentata questa sfida e come tutte le sfide, essendo un agonista, la voglio vincere o comunque voglio fare di tutto per vincerla. Ho sicuramente in mano un grande talento. Matteo ha fatto tutte le nazionali, stiamo parlando di un talento a cui io cerco di dare indicazioni più precise su quelli che possono essere i miglioramenti dal punto di vista della potenza e in relazione al fatto che avevamo avuto un infortunio importante come la rottura del bicipite brachiale del braccio destro. Abbiamo lavorato su queste cose, Matteo si è trovato bene, mi ha chiesto di seguirlo in questo percorso, sono stato felicissimo, sono orgogliosissimo di questa cosa e faremo di tutto per portare questo titolo in Sardegna e in particolare a Cagliari”.
Cagliari
“Io ho la maglia rossoblù cucita addosso. Sono felicissimo che il Cagliari sia ritornato in Serie A, è una piazza che merita la massima serie e l’abbiamo difesa per tanti anni. Quello che mi auguro è che il Cagliari faccia un campionato raggiungendo la salvezza con tranquillità. Ho visto che la società si sta muovendo per rinforzare la squadra e quindi siamo ottimisti per quello che può essere il futuro dei rossoblù”.
La Redazione