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Pierpaolo Bisoli, tecnico del Sudtirol | Foto Luigi Canu

Bisoli: “Cagliari, Ranieri certezza per salvarti. A Udine servirà una scintilla”

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In vista del match del Bluenergy Stadium tra Udinese e Cagliari, valido per la venticinquesima giornata della Serie A 2023-2024, ritorna la nostra rubrica “Quel giorno io c’ero”, che racconta momenti, aneddoti, curiosità dei giocatori rossoblù che si sono distinti nel corso del tempo, senza dimenticare anche l’attualità. Ai nostri microfoni questa settimana Pierpaolo Bisoli, centrocampista classe 1966 che per 6 anni – dal 1991 al 1997 – ha vestito la maglia del Cagliari, di cui è stato anche allenatore nel 2010. Con il tecnico originario di Porretta Terme abbiamo ripercorso non solo la sua esperienza in Sardegna, caratterizzata anche da due gravi infortuni (di cui uno proprio contro l’Udinese nel campionato ’93-94), ma anche analizzato il momento complicato dei sardi sotto la guida di Claudio Ranieri.

Mister Pierpaolo Bisoli, cominciamo quest’intervista con un momento amarcord. Era il 16 gennaio 1994. All’allora Stadio Friuli, il Cagliari pareggiò 1-1 sul campo dell’Udinese. Lei in quell’occasione subì un grave infortunio alla tibia dopo un duro contrasto con Desideri. Che ricordi ha di quella gara?

 “Mi ricordo che ero nel pieno della mia carriera e quindi ebbi un po’ di paura però l’affetto che mi trasferirono tutti i tifosi sardi mi fece recuperare anche in fretta. Dopo tre mesi, riuscii a recuperare dal primo infortunio. Quello dopo, a Firenze, fu peggio. Tuttavia, con l’affetto dei tifosi e con l’aiuto della mia società, che oltretutto stava anche andando bene, lo superai in fretta. Ho un ricordo, diciamo, bello oltre che brutto perché capii che ero entrato nel cuore dei sardi”.

Lei è rimasto al Cagliari dal 1991 al 1997, prima di passare all’Empoli. Che cosa ha rappresentato per lei sia dal punto di vista agonistico che soprattutto umano l’esperienza con la maglia rossoblù?

 “Intanto io vengo ricordato nella mia carriera per i 6 anni al Cagliari. Ho condiviso una semifinale europea (contro l’Inter n.d.r.), piazzamenti importanti e quindi la mia carriera è legata principalmente al Cagliari. Poi ho giocato anche a Empoli, a Perugia, a Brescia però vengo ricordato come un giocatore del Cagliari. Per me sono stati 6 anni importantissimi perlopiù conditi dal fatto che tutti e due i miei figli (Dimitri e Davide n.d.r.) sono nati a Cagliari e quindi ho un affetto particolare per questa città”.

Passiamo all’attualità. Il Cagliari, con Ranieri nuovamente al timone, sta attraversando un momento di grande difficoltà, con un penultimo posto in classifica che suona sicuramente come un campanello d’allarme. Che cosa, secondo lei, non sta funzionando nel gruppo rossoblù? E come la squadra può uscire da questa situazione?

 “La squadra può uscirne solo attraverso l’esperienza di mister Ranieri perché è un’icona del calcio mondiale e quindi più di lui non ne può sapere nessuno. Il Cagliari ha bisogno di una scintilla, anche di un risultato sofferto ma vinto. Sono convinto, però, che si rilanceranno. Tutti ora devono raggrupparsi. Ho letto le parole del presidente Giulini e quindi sono sicuro che ora faranno un corpo unico – società, allenatore, squadra e tifosi – e conoscendo il tifo che c’è a Cagliari sono certo che raggiungeranno la salvezza”.

Lei in carriera è stato un centrocampista di grande forza, temperamento e senso dell’inserimento. Alla mediana del Cagliari attuale servirebbe un tipo di giocatore alla Bisoli?

 “Io questo non lo so. È chiaro che io mettevo a disposizione la mia esperienza al servizio della squadra. Ora i giocatori sono un po’ più in difficoltà su questo. Ovviamente un giocatore tattico, che ha forza fisica, nel calcio di adesso è importante. Mi sembra, però, che il Cagliari abbia due giocatori importanti in mezzo al campo e quindi mister Ranieri saprà valorizzarli”.

Domenica al Bluenergy Stadium c’è proprio Udinese-Cagliari, match che mette in palio sicuramente punti pesanti nella lotta salvezza. Quali sono le insidie principali a cui i rossoblù dovranno far attenzione contro i bianconeri di Cioffi?

“L’Udinese viene dalla vittoria contro la Juventus che gli ha dato un morale incredibile. La prima cosa che mi viene da dire è che l’Udinese è una squadra molto fisica. Il Cagliari dovrà reggere l’urto, non dovrà farsi prendere dal panico di dover vincere per forza. In queste partite qui bisogna portare a casa il risultato e poi ci saranno dei momenti in cui la vittoria arriverà e il Cagliari si rilancerà”.

Fabio Loi

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