Si avvicina il grande appuntamento con l’ATP Sardegna Open nei campi del Tennis Club Cagliari: in mattinata si è tenuta la conferenza stampa di presentazione dell’evento che si terrà dal 4 aprile nel capoluogo sardo.
Il presidente della Federtennis Angelo Binaghi ha commentato così ai nostri microfoni sulla prima edizione del torneo 250 che vedrà nel suo tabellone molti protagonisti del grande tennis: “Per me è un’occasione clamorosa quello che vedremo nella nostra regione: l’ATP 250 suggella la storia del Tennis CLub Cagliari, nessuna società sportiva nella nostra regione ha mai organizzato una manifestazione così ad alti livelli. Penso che sia il compimento di percorso iniziato 60 anni fa da un gruppo di appassionato che ha trasformato un’area degradata per promuovere la propria regione, città e comunità in tutte le parti del mondo. Saranno milioni gli spettatori, in un momento felice per la storia del nostro tennis con i 9 giocatori nella Top10 e due questi tra i più giovani al mondo. Sono atleti di grande speranza per il futuro. Siamo tra le prime tre nazioni al mondo come numero di giocatori più forti al mondo, ma ripeto Sinner e Musetti sono anche tra i più giovani nel ranking e avremo la fortuna di vedere Lorenzo all’opera nella nostra città. Abbiamo un momento di grandi prospettive in campo maschile”.
Una battuta anche sulla nomina del nuovo presidente del CONI Bruno Perra: “Se non fosse stato eletto lui, sarebbe stato eletto un altro quindi credo che questo torneo sia un’opportunità più per lui che viceversa (ride ndr). A parte la battuta, penso sia la sua prima uscita pubblica ufficiale del nuovo presidente a cui facciamo tanti auguri. Lui ha grande esperienza nel mondo dello sport e dovrà aiutare tutti per uscire da questo momento di crisi generale e mondiale dovuta alla pandemia”.
Ultimo commento sul mondo del Padel, ben radicato nel capoluogo sardo: “Uno sport che sta esplodendo dappertutto, un’autentica mania. Benedetto il giorno in cui convinsi il mio consiglio federale a prendere il padel nella nostra federazione. Se fosse una federazione concorrente alla nostra, come in altri Paesi, io credo che il nostro movimento avrebbe avuto grandi problemi, quasi di sopravvivenza”.
La Redazione