La Nazionale maschile di basket di Gianmarco Pozzecco inizierà domani, 4 agosto, il proprio raduno che anticipa l’Europeo di settembre. A Pinzolo (qui il programma) ci sarà anche Marco Spissu, che nel frattempo ha lasciato Kazan e ha accettato la proposta importante fatta dalla Reyer Venezia. L’ex playmaker della Dinamo Sassari ha rilasciato una lunga intervista sulle colonne di Tuttosport. Qui alcuni passaggi.
Sull’ultima stagione
“È stata una stagione molto impegnativa. Non è stato facile lasciare l’Italia per la Russia, anche adattarsi a uno stile di vita diverso. Facevo casa-palazzetto-casa. Ma alla fine ero molto soddisfatto. Ho calcato i campi di Eurolega, il mio sogno, ho lottato per conquistare spazio e dimostrato di poter giocare al massimo livello internazionale. Poi è finita come tutti sanno, a causa della terribile guerra dei russi all’Ucraina. Avevo ancora l’opzione per un anno, ma abbiamo transato”.
Su Venezia
“Venezia mi cercava da tanto tempo. È un club importante, con un progetto ambizioso. Non vedo l’ora di cominciare. Ci sarà pressione perché la squadra è costruita per vincere, ma ci sono giocatori di talento ed esperienza. Ognuno dovrà mettere il talento al servizio della squadra. I due registi italiani (con Spissu ci sarà De Nicolao, oltre a Granger, ndr) sono un ulteriore segnale della progettualità“.
Sul rapporto con Pozzecco e sul gioco
“Con coach Pozzecco basta uno sguardo per capirsi. Abbiamo condiviso tanto. Poi sa toccare le corde giuste per motivarmi, e, in genere, per coinvolgere i giocatori. Sarà emozionante per tutti e due, lo sappiamo e speriamo che tutto vada per il meglio. Avere un allenatore che è stato playmaker è stimolante. Uno sente di essere l’emanazione del pensiero in campo. Cosa è cambiato con il passaggio da Sacchetti a Pozzecco? Di fatto solo l’allenatore e lo staff. Il gruppo è più o meno lo stesso. Si lavora tanto e con gioia, divertimento, anche tre ore al mattino. Il gioco? Ognuno ha le sue idee. A poz piace andare in post basso, dipende comunque dai giocatori a disposizione. Più importante è l’approccio e la disponibilità di tutti“.
Sulle sfide che anticiperanno l’Europeo
“Penso che le sfide di alto livello siano importanti anche per verificare a che punto si sia e in relazione a dove si vuole arrivare. Poi sono stimolanti e probanti in vista dell’Europeo. E sono amichevoli, si studia. Le partite di qualificazione al Mondiale durante il percorso? Quelle saranno da vincere, prima di un Europeo che parte in casa a Milano. Vogliamo assolutamente il Mondiale. Siamo ambiziosi“.
La Redazione