La prima finale di Serie C, conquistata da neopromossa, la possibilità di far proprio il titolo regionale e poi volare in Friuli per uno spareggio che potrebbe valere la Serie B Interregionale. Nella testa della InnovYou Sennori e dei sennoresi che poco meno di un anno fa avevano riempito le strade del paese per festeggiare l’approdo nel massimo campionato regionale, le emozioni si mischiano ai piani partita di una serie con la Torres che è solo l’ultimo tassello di un mosaico ben riuscito costruito con pazienza. Un percorso in cui il giovane coach Gabriele Piras è divenuto negli ultimi anni un punto fermo. Dall’altra però c’è una Torres che vuole continuare a rompere gli equilibri, ma soprattutto a cui piace sognare. E che dopo aver dovuto accettare la sconfitta in finale della passata stagione vuole provare a far suo il massimo campionato di pallacanestro isolana.
Serie
Quella che inizierà questa sera, sabato 4 maggio con prima palla a due alle 19, sarà una serie al meglio delle cinque gare. Una novità rispetto al passato, con la lunghezza della serie e i tempi di recupero che potrebbero diventare uno dei fattori da tenere in considerazione. Sennori vive una prima volta, ma ha al suo interno diversi giocatori, da Jiri Hubalek ad Andrea Cordedda passando per Enrico Merella, che hanno vissuto partite e momenti importanti nella propria carriera. Qualche centimetro e chilo in più, oltre che la presenza di un pubblico sempre folto, potrebbe dare un piccolo vantaggio ai sennoresi. La Torres arriva però da un’affermazione importante in semifinale contro la Ferrini, vinta ribaltando il fattore campo per 2-1. Una serie in cui i giovani cresciuti nella Dinamo Sassari hanno dimostrato non solo di poter affidarsi a due elementi di grande qualità come Pisano – decisivo nel quarto periodo contro la Ferrini – e Dore, ma anche una coesione determinante per raggiungere risultati di rilievo. Contrariamente a quanto accaduto ai ragazzi di Antonio Carlini (qui le sue parole in conferenza stampa), per la InnovYou il percorso è stato finora perfetto nei playoff, con le serie contro Dinamo Academy e Olimpia Cagliari vinte entrambe per 2-0. Una solidità che ha dato continuità a una stagione regolare in cui gli unici due passi falsi si sono registrati a inizio campionato, quando ancora Hubalek non era presente e le misure della categoria dovevano essere ancora prese. I playoff, e soprattutto una finale, sono però un campionato a parte. Finale che sarà la prima per entrambi gli allenatori, i più giovani dell’interno torneo. Ai ventitré anni di Carlini, Piras risponde con i suoi 27 e con qualche anno in più da capo allenatore. Ma la carta d’identità poco sbiadita di entrambi è un buon segnale per il movimento cestistico isolano.
“Mi aspetto una serie combattuta, a ritmo alto, con due squadre che avranno voglia di cogliere ed esaltarsi davanti a una cornice di pubblico che sarà sicuramente all’altezza – afferma coach Piras – Quello che temo della Torres è il loro entusiasmo. La vittoria con la Ferrini ha dato loro più fiducia e questo per i giovani è tutto, perché avranno più facilità a spingersi oltre i propri limiti. Loro hanno tante armi nell’ uno contro uno, sarà questo il nostro primo focus per provare a limitarli. Da quelle situazioni nascono dei vantaggi che portano a tiri aperti che sono la loro forza, basti vedere le prestazioni al tiro in gara 2 e gara 3 contro Ferrini“. La prima gara potrebbe dare l’indirizzo a una serie per cui però Piras non nasconde l’emozione: “Mi aspetto una partita fisica, per compensare la minor fisicità metteranno tanta intensità in campo. La squadra è concentrata, ha tanta esperienza ma c’è emozione per tutto l’ambiente: per Sennori perché è la prima finale in Serie C e anche per me che di anni ne ho 27. Emozione e concentrazione però possono convivere, siamo pronti“.
Matteo Cardia