Una stagione lunga, chiusa in crescendo, e una nuova estate con la maglia della Nazionale. Gigi Datome è in Sardegna per il relax prima della partenza verso Pinzolo, dove il 3 agosto i 17 convocati da coach Pozzecco (qui la lista) si riuniranno per cominciare a preparare gli Europei di settembre e non solo. L’ala olbiese, che oggi mercoledì 20 luglio sarà a Sassari insieme a Flavio Tranquillo (qui i dettagli dell’evento), ha rilasciato un’intervista su La Nuova Sardegna. Ve ne proponiamo un estratto.
Sugli anni in maglia Olimpia e sul futuro
“Sono stati due anni molto particolari, con il Covid che ha condizionato parecchio nel primo, abbiamo vinto quattro trofei, siamo andati avanti in Eurolega e il finale di stagione è stato molto intenso e la serie molto combattuta, quelle lacrime testimoniano quanto l’abbiamo vissuta intensamente. E ora mi auguro di vivere un altro anno pieno di emozioni. Il sogno è tornare alle final four di Eurolega. E una squadra che le gioca spesso prima o poi avrà anche la possibilità di vincerle. Fermo restando che l’obiettivo resta vincere in Italia, che non è mai scontato”.
Sul rapporto con la Sardegna
“Sardità affievolita dopo tanti anni lontano? No, sono sempre legato a casa soprattutto, ai miei affetti. Mi fa piacere essere un atleta di riferimento per la Sardegna per far capire che saremo un po’ “isolati”, ma sono tanti i casi di persone che sono riuscite a trovare la propria strada per emergere nei vari campi, penso a Salmo, Geppi Cucciari, Barella, Fresu e tanti altri. Non siamo alieni, ma persone con grande dedizione e passione per ciò che facciamo”.
Sulla Nazionale
“Sono felice di essere sano e di essere lì e che, come Milano, anche la Nazionale mi reputi ancora importante in vista della sfida degli Europei di settembre, forse più difficili dei Mondiali e delle Olimpiadi. Di fatto ho saltato solo un’estate in azzurro, poi c’è stato il Covid. Il Poz? Per lui è una sfida e ci è arrivato dopo un percorso importante, a noi il compito di dargli una mano. Sono contento che sia il ct e lo ringrazio. Spero solo che abbiamo più fortuna di altre occasioni. Spissu? “Spi” è un giocatore molto importante di questa nazionale, ha leadership ed è molto rispettato dal gruppo. Mi fa piacere, è un ragazzo semplice e di grandi valori e che si merita tutto, ha fatto gavetta e ha grande ambizione, lo seguo sempre con grande affetto”.
La Redazione