L’allenatore del Bari, Michele Mignani, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida della Unipol Domus contro il Cagliari, prevista per domani sabato 17 settembre alle 14. Queste alcune sue dichiarazioni sulla gara.
La sfida al Cagliari e il momento della squadra
“La sfida per noi è stimolante perché noi andiamo a giocare in uno stadio bello, importante, che fino all’anno scorso faceva la Serie A, contro una società che rappresenta un’intera regione, contro una squadra che secondo me è una delle più forti se non la più forte del nostro campionato. Quindi è sicuramente una sfida stimolante e noi dobbiamo metterci nelle condizioni di fare una grande partita perché altrimenti diventa molto complicata. I tanti complimenti per l’inizio di stagione? Ringrazio per i complimenti che giro alla squadra, perché poi sono loro che vanno in campo. Quello che interessa a noi è fare punti perché i complimenti non fanno punti. Dobbiamo cercare di continuare sotto questo filo conduttore. Soprattutto sotto il profilo dell’atteggiamento che i ragazzi portano in campo durante la settimana e in campo la domenica, con lo spirito di aiutarsi, di voler combattere su ogni pallone. Questo secondo me è la base che deve avere la nostra squadra, a maggior ragione nella trasferta di Cagliari dove troveremo una squadra che ha un’alta qualità individuale e collettiva”.
L’inserimento dei nuovi arrivati
“Sono stracontento di quelli che sono arrivati. Sicuramente aver mantenuto buona parte dei giocatori dello scorso anno sotto certi aspetti ci ha agevolato nel lavoro perché per un allenatore ricominciare da capo comporta un processo di lavoro diverso e invece i vecchi mi stanno aiutando con i nuovi. Probabilmente quelli che sono arrivati da altri campionati hanno bisogno di qualche giorno in più perché il calcio italiano è diverso da quello straniero, perché la tattica nel modo di pensare e nel modo di lavorare ha un ruolo importante. Magari chi viene dall’estero queste cose le conosce meno però ripeto: sono strafelice di quelli che sono arrivati. Purtroppo qualcuno ha avuto qualche problemino – mi riferisco a Ceter – qualcuno ha avuto bisogno di un po’ più di tempo ma per il resto piano piano si stanno mettendo tutti in pari e sono convinto che tutti daranno un contributo”.
La differenza tra Serie B e Serie C
“Questo è un campionato diverso sotto tanti aspetti. La C è un campionato dove magari c’è meno qualità, c’è più aggressività, a volte puoi trovare dei campi sia come terreno di gioco sia come situazione ambientale che ti propongono delle difficoltà. La Serie B è un campionato dove le squadre si giocano le partite a viso più aperto, dove tutte, sia a livello individuale che a livello collettivo, hanno forse più qualità e questa porta le squadre a giocare, ad aprirsi, a concedere più spazi e a far giocare probabilmente anche di più l’avversario. Secondo me la cosa più importante è che abbiamo mantenuto un atteggiamento, una mentalità da Serie C che ti porta veramente a combattere nel vero senso della parola in tutte le partite. La Serie B ti porta più a pensare oltre che a combattere. Noi siamo riusciti a mantenere questo atteggiamento che vorrei rimanesse per sempre insieme al cercare di proporre le nostre idee, che a volte ci riescono di più e a volte di meno. Sicuramente sono due campionati diversi ma questo non significa che il Bari sia più adatto a fare quello di Serie B. Il Bari ha dovuto per necessità fare quello di Serie C, fortunatamente l’anno scorso siamo riusciti a vincerlo e adesso ci confrontiamo con delle realtà che sono quasi squadre di Serie A”.
Le condizioni di Maita
“Maita disponibile per sabato? Penso di sì, lui ha fatto un percorso di guarigione per il problema che ha avuto che non era un problema grave ma che gli portava degli impedimenti nei movimenti, quindi anche nello svolgere gli allenamenti con la squadra. Però lui si è sempre allenato a livello individuale, adesso è due giorni che è aggregato. Il primo giorno mi è sembrato essere più timido, il secondo ha lavorato bene e abbiamo ritrovato il solito giocatore che abbiamo lasciato. Penso che se non ci saranno intoppi negli ultimi giorni sarà disponibile per la partita di Cagliari”.
Sul Cagliari e sul passato a Olbia
“Il Cagliari è una delle squadre più forti del campionato e quando dico più forti intendo più omogenee in tutti i reparti – dietro, in mezzo, davanti – che ha giocatori esperti, che hanno già campionati di Serie A alle spalle, hanno dei nazionali. Cagliari è per altro una piazza che conosco, ho allenato l’Olbia e c’è una sorta di rapporto tra le due società, l’ho seguito. So che è una squadra ambiziosa, lo so perché è ambizioso il loro presidente che ha costruito una squadra per tornare subito in Serie A, sono ambiziose la piazza e la città. Loro rappresentano quasi un’intera regione, quindi io credo che noi dovremo stare attenti a quello che il Cagliari metterà in campo”.
La Redazione