Dalla festa per la promozione in Serie D, alla beffa; l’estate del Carbonia non è iniziata nel migliore dei modi.
La questione della riqualificazione dello stadio Carlo Zoboli è diventata spinosa e quasi insanabile, tanto da indurre la società a emettere un comunicato che sa di grido di allarme rosso: “Dopo 4 anni di dedizione e passione per i colori bianco blu crediamo sia arrivato il momento di porre la parola fine a questo tormentato rapporto con l’Amministrazione Comunale. – si legge-. Non è possibile programmare la nuova stagione senza che venga risolta la “questione Stadio Carlo Zoboli”. Un impianto storico che necessità di precise opere di riqualificazione, senza le quali non potrà ospitare le gare del campionato di Serie D.
Senza lo stadio saremo costretti a girovagare per i centri limitrofi sia per la preparazione che per la disputa delle gare. Una situazione inaccettabile!”.
Già qualche tempo fa ai nostri microfoni l’amministratore delegato Francesco Fele aveva spiegato la situazione con la società pronta a concorrere alla manifestazione d’interesse che finora non c’è stata: “I lavori da eseguire sono stati segnalati con un nostro progetto depositato anche all’ufficio protocollo lo scorso 13 maggio. Elaborato e allegati che hanno ottenuto il via libera dell’ufficio tecnico- prosegue il comunicato-.In questi giorni la volontà degli amministratori comunali di indire una manifestazione di interesse finalizzata all’affidamento della struttura. Inutili Lungaggini che cagioneranno un ulteriore ritardo all’esecuzione dei lavori e quindi la disputa “fuori Carbonia” del campionato nazionale. E dire che in questi 4 anni il Carbonia calcio ha tenuto in piedi una struttura trascurata, eseguendo la manutenzione ordinaria ma anche quella straordinaria, garantendo le cure al manto erboso con personale specializzato ( operazioni che al Comune di Carbonia costavano alcune decine di migliaia di euro all’anno ), sostituendo gli irrigatori, realizzando un campo per gli allenamenti, sanificando e imbiancando tutti gli ambienti e i locali spogliatoi. Verniciando la tribuna spettatori di bianco e blu. Quando poi le infiltrazioni dell’acqua dalla tribuna giungevano negli spogliatoi, sempre a nostre spese, abbiamo fatto stendere una guaina impermeabile, risolvendo il problema. Questo inverno, quando la tribuna coperta fu divelta dal fortissimo maestrale, costringendo il Comune a chiudere la via principale dello shopping, il Carbonia calcio ha risolto la vicenda con proprie risorse, facendo arrivare due piattaforme e intervenire altrettante squadre di operai che hanno smantellato tutte le lastre pericolanti, consentendo dopo solo 48 la riapertura del l’importante arteria. Abbiamo pagato tutti gli affitti, ma anche le bollette di luce e acqua! Da parte dell’Amministrazione Comunale nessun aiuto economico, neanche per conto terzi, anche quando poteva notare di aver risparmiato decine di migliaia di € dalla sola manutenzione ordinaria”.
Ecco quindi la decisione, dimissioni societarie: “Ci saremo quindi aspettati un atteggiamento differente, che comprendesse altresì l’importante valenza di un campionato nazionale a Carbonia- conclude il comunicato-. Per i tanti risvolti positivi che comporta, sia dal punto di vista economico ( per un maggiore volume di affari per alberghi, ristoranti e agenzie viaggio ) ma sopratutto per la promozione turistica dell’intero territorio che avrebbe beneficiato di nuovi potenziali turisti. Il nostro pensiero va ai tanti tifosi, ai Briganti, e a tutti quelli che ci attendevano oltre Tirreno. Dimissioni dolorose e amare!”