Stangata del giudice sportivo nei confronti dell’allenatore dell’Atletico Uri Massimiliano Paba, punito con quattro giornate di squalifica dopo l’espulsione arrivata nel derby della seconda giornata contro il Cos di Francesco Loi (anche lui allontanato dall’arbitro nella stessa occasione): raggiunto telefonicamente dalla nostra redazione, il patron della squadra giallorossa Gavino Satta ha espresso tutta la sua amarezza e stupore per la decisione.
“Siamo profondamente delusi e rammaricati per la squalifica comminata al nostro allenatore Massimiliano Paba – ha commentato Satta-. Noi stessi, ma tutto il pubblico presente è rimasto basito per la decisione dell’arbitro di gara che prima della fine del primo tempo, in occasione di un calcio d’angolo a nostro favore (prima della battuta ha fischiato un fallo di un nostro giocatore al quale l’arbitro ha mostrato il cartellino giallo),è stato subito dopo richiamato dal primo assistente. A seguito della mass confrontation all’interno del terreno di gioco si è diretto verso il tecnico del COS e il nostro estraendo il cartellino rosso verso entrambi.
Il nostro allenatore non ha mai utilizzato espressioni volgari minacciose o irriguardose nei confronti della terna arbitrale o del primo assistente che si è assunto questa decisione, il nostro tecnico Massimiliano Paba ha oltre 700 panchine, non ha bisogno di presentazioni o ambasciate perché è conosciuto da tutto il nostro mondo. Sa perfettamente le regole, rispetta chiunque è presente sul terreno di gioco e fuori dal campo: anche dopo l’espulsione immotivata ha chiesto in più riprese al direttore di gara la motivazione del suo provvedimento disciplinare che riteneva e ritiene ingiusto, senza ricevere nessuna risposta, così come quello mostrato al tecnico della Costa Orientale Sarda Francesco Loi . Sono cartellini rossi gratuiti e a mio parere pure offensivi del loro lavoro e delle società che rappresentano. Credo che sia normale che un tecnico che ritiene di aver subito una ingiustizia chieda spiegazioni all’arbitro e all’assistente il perché di questa assurda decisione. Non è giusto mortificare il lavoro di queste persone e delle società che rappresentano sempre con orgoglio ed essere sanzionati quando non hanno colpe. Fa veramente male, spero davvero che sia stata una brutta giornata per loro ma certamente devono rispondere alla loro coscienza professionale dell’operato”.
Andrea Olmeo
