Al termine della sfida vinta per 1-0 contro la Casertana, l’allenatore dell’Atletico Uri Massimiliano Paba, dopo un lungo periodo lontano dai microfoni è intervenuto per commentare il successo ottenuto dalla sua squadra.
Sulla gara
“Nel primo tempo siamo andati giustamente in vantaggio. In settimana abbiamo preparato questa sfida con attenzione, in maniera impeccabile. L’abbiamo interpretata perfettamente. Oggi ho visto l’atteggiamento giusto frutto del lavoro settimanale. Questo è un grande risultato contro una grande squadra come la Casertana, abbiamo fatto una prestazione di spessore. Questo deve essere uno stimolo per continuare, ancora non abbiamo fatto nulla ci mancano cinque finali. Crediamo nel lavoro di questa società e della squadra. L’Uri è vivo, crediamo nella salvezza“.
Sulla corsa salvezza
“Siamo lì insieme a tutte le altre squadre, la classifica è corta. In due punti ci sono tutte le squadre che si giocano la salvezza. Sarà una contesa che si risolverà all’ultimo turno, noi ora dobbiamo solo pensare a fare più punti possibile. Con questo atteggiamento e queste prestazioni possiamo dire assolutamente la nostra. Sempre però con rispetto per gli avversari e umiltà“.
Sugli episodi arbitrali in stagione
“Non ci sentiamo appagati per gli sforzi che facciamo, mi fa piacere che venga fatta questa domanda. Non ho parlato in questi tre mesi per evitare di espormi nonostante ci sarebbe stato tanto da dire. Abbiamo subito tanti torti e continuiamo a subirne. Non abbiamo mai recriminato niente, abbiamo sempre lasciato perdere gli arbitraggi. Noi pensiamo sempre a noi stessi, ma non per questo non meritiamo rispetto. Ora però è tempo di farsi sentire, l’Atletico Uri gioca un bel calcio per quelle che sono le nostre risorse. Il nostro obiettivo non è quello di vincere il campionato, ma bensì di mantenere la categoria, appunto per questa ragione sono convinto che stiamo facendo bene. I punti nessuno ce li ha regalati, ce li siamo meritati tutti. A dirla tutta, per quello che abbiamo dimostrato in stagione, ce ne saremmo meritati di più“.
Andrea Olmeo