Il tecnico dell’Atletico Uri, Massimiliano Paba, ha parlato ai nostri microfoni a margine del pareggio interno per 3-3 nel derby contro l’Ilvamaddalena, valido per gli spareggi playout del girone G della Serie D e che ha consentito ai giallorossi di centrare la salvezza. Queste le sue dichiarazioni.
La gara
“Penso che questa sia stata una salvezza molto sofferta come dimostra il playout di oggi. Per la seconda volta di fila in due anni siamo arrivati ai supplementari. Partite come queste sono molto tirate, la posta in palio era davvero alta e ogni minimo errore può essere fatale e che può valere una stagione intera. Alla fine però credo che l’Atletico Uri abbia meritato questa salvezza per quello che ha saputo fare, spesso non riuscendo a raccogliere quanto creato e venendo danneggiato negli episodi. Ci siamo trovati a disputare un finale di campionato che sinceramente non avremo meritato. Stavamo affondando ma siamo riusciti a rimanere a galla, abbiamo portato la nave in porto e il merito va dato ai ragazzi, ai tifosi e a tutto il contesto Uri. È una grande soddisfazione che un paese come Uri possa competere con società più blasonate e importanti in un campionato difficilissimo. Quest’anno ci siamo superati rispetto alla scorsa stagione. Negli altri gironi, se arrivi a 39 punti sei salvo da un pezzo e invece noi in questo girone abbiamo dovuto fare la coda ma ce l’abbiamo fatta a portare a casa la salvezza”.
La salvezza
“Non cambierei niente del campionato che abbiamo fatto. Sono molto orgoglioso del percorso di questi ragazzi, che non smetterò mai di ringraziare. Questa salvezza per noi vale come un campionato vinto. Vedere l’Uri giocare in D per il terzo anno di fila è un’emozione indescrivibile. Prima della partita, durante la riunione tecnica, ho usato una metafora. Ho detto ai ragazzi che “abbiamo fatto un campionato in mare agitato, con gli scogli affioranti, imbarcando tanta acqua. La nostra barca, però, era l’unica che andava a remi contro barche a motore e panfili a vele spiegate”. Noi con la nostra barca a remi siamo rientrati in porto ugualmente”.
Il percorso
“Come ho detto poco fa mi porto dietro tutto. Non rinnego niente di questa stagione. Sono orgoglioso di quanto abbiamo fatto. Quando ho capito che potevamo salvarci? Nel giorno della vittoria in casa della capolista Paganese. In quell’occasione i ragazzi avevano capito che potevano giocarsela con tutti e acquisito la consapevolezza che loro non erano affatto abusivi in questo campionato. Conserverò sempre un ricordo speciale dei miei giocatori perché sono dei resuscitati. Tutti ci davano per morti e affondati ma ci siamo ripresi quello che meritavamo”.
La Redazione