Dopo la decisione arrivata da parte del Giudice Sportivo in merito ai fatti accaduti in occasione della sfida valevole per il turno numero 5 del girone G della Serie D, tra Gelbison e Atletico Uri, il club sardo attraverso i propri canali ufficiali ha pubblicato un comunicato in riferimento a quanto deliberato nella giornata di martedì 3 dicembre.
Il comunicato
“Con questo comunicato vogliamo fare chiarezza definitiva su quanto accaduto durante la partita Gelbison – Atletico Uri del 6 ottobre 2024, ma soprattutto sulle accuse e insinuazioni che, negli ultimi mesi, sono state mosse nei nostri confronti. Durante l’intervallo della partita, uno dei nostri giocatori, Mattia Piacente, è stato vittima di un’aggressione fisica da parte di un tesserato della Gelbison, che gli ha causato lesioni certificate e il trasporto immediato in ospedale. Questo evento, gravissimo e confermato da referti medici e documentazione ufficiale, ha inevitabilmente condizionato il morale della nostra squadra, che ha concluso la partita in una situazione di comprensibile shock. Ci siamo affidati alla giustizia sportiva con fiducia e pazienza, consapevoli che la verità ha il potere di emergere anche quando è offuscata da voci, insinuazioni e polemiche. La giustizia, nel suo processo, non si limita a punire: essa indaga, valuta e infine chiarisce, restituendo equilibrio dove è stato perso. Nella data di martedì 3 dicembre, la decisione è arrivata: la società Gelbison è stata sanzionata con un’ammenda di euro 2.500 e diffidata, come da CU “per avere, persona chiaramente riconducibile alla società, al termine del primo tempo della gara, colpito con un violento pugno al volto un calciatore della società ospitata”. In questi mesi difficili, abbiamo subito non solo l’ingiustizia di vedere un nostro tesserato aggredito, ma anche un’ondata di accuse infondate e dichiarazioni offensive. Invece di assumersi la responsabilità di quanto accaduto, c’è chi ha preferito attaccarci con insinuazioni pesanti, affermando che ci fossimo “inventati” i fatti per ottenere vantaggi o giustificare il risultato finale della gara. Abbiamo letto frasi come “teatrino architettato” o riferimenti a scenari “costruiti ad arte”, volte a screditare non solo la nostra versione dei fatti, ma anche i valori che rappresentiamo. Dichiarazioni gravi, non supportate da alcun elemento concreto, che miravano a distogliere l’attenzione dalla verità e a creare un clima di sfiducia verso di noi. Queste accuse sono state un attacco non solo alla nostra società, ma anche al principio di correttezza che dovrebbe guidare ogni rapporto sportivo. Oggi, i fatti parlano chiaro: non abbiamo mai alterato la realtà dei fatti, né manipolato quanto accaduto. Ogni nostro passo è stato mosso dalla trasparenza e dal rispetto delle regole. E a questo punto, crediamo sia doveroso dirlo: chi ci ha accusato di aver dichiarato il falso dovrebbe fermarsi a riflettere, farsi un esame di coscienza e chiedere scusa. Non si gioca con la dignità e il rispetto degli altri per distogliere l’attenzione dai propri errori. Come sempre, l’Atletico Uri si è distinto per rispetto delle regole, correttezza e lealtà sportiva. Non abbiamo mai alimentato polemiche sterili, ma abbiamo scelto di difendere i nostri diritti in maniera istituzionale, senza scendere a compromessi con la nostra integrità. Siamo fieri di rappresentare i nostri colori con dignità e onestà, dentro e fuori dal campo”.
La Redazione