Il centrocampista dell’Atletico Uri, Mario Esposito, è intervenuto ai nostri microfoni dopo il successo casalingo per 1-0 al Ninetto Martinez contro l’Ardea. Di seguito le sue dichiarazioni.
La partita
“Oggi sicuramente non era una partita facile. Sapevamo che loro venivano qua per vincere e gli faccio i complimenti: hanno veramente tanta qualità in mezzo al campo e sono un’ottima squadra. Noi però non avevamo paura, eravamo qui ed eravamo pronti perché abbiamo lavorato tutta la settimana per preparare questa partita. Penso che oggi ce l’abbiamo messa tutta e, dal più grande al più piccolo, abbiamo sputato sangue dal primo al novantesimo e grazie a questo siamo riusciti a portare a casa questa vittoria importantissima”.
Il progetto
“Mi sento importante perché la società mi ha dato fiducia fin dalla prima chiamata. Qua mi trovo benissimo e sono contento di far parte dell’Atletico Uri. Sicuramente siamo una squadra giovane ma non abbiamo paura di questo perché durante la settimana il mister (Paba n.d.r.) lavora sopratutto sui giovani e abbiamo ampi margini di miglioramento quindi sono sereno e ripeto sono contentissimo per questa vittoria, per tutta la gente che è venuta a vederci qui oggi, per il mister, per noi, per la fiducia che ci dà questa vittoria, che ci permette di lavorare durante la settimana con più serenità”.
Crescita
“Cosa manca all’Uri per chiudere il suo cantiere aperto? C’è da lavorare. Come ho già detto, siamo un gruppo giovane e quindi c’è da spingere, da ascoltare il mister e i consigli che dà soprattutto ai giovani che poi oggi hanno fatto tutti un’ottima partita. Sono fiducioso, sono tranquillo, sto bene e non vedo l’ora che arrivi domenica (il derby sardo contro il Budoni n.d.r.) per rientare in campo e prenderci i tre punti nuovamente”.
Obiettivi
“Qual è il mio obiettivo personale per questa stagione? Il mio obiettivo personale è sicuramente quello di salvare l’Atletico Uri, fare un campionato che ci permetta di divertirci, ottenere una salvezza tranquilla però tutto questo dipende da noi perché dobbiamo far crescere i giovani, soprattutto noi che siamo più grandi e con più esperienza. Io però sono fiducioso e non vedo cose negative in questo gruppo. Siamo un gruppo molto bello, compresa la società e i tifosi, siamo una famiglia”.
La Redazione
