Un titolo italiano conquistato con tanto di record battuto, nonostante una spalla lussata e nonostante le pressioni. Filippo Tortu ha messo in mostra la propria voglia di riscatto agli Assoluti di Molfetta, dove il 30 luglio scorso ha conquistato il titolo sui 200 metri battendo il tempo record nella competizione di Pietro Mennea, crono che resisteva dal lontano 1977. Il velocista di origini isolane ha parlato della gara e dei prossimi obiettivi tra le pagine de La Gazzetta dello Sport. Di seguito un estratto.
Su programma e obiettivi
“Rimarrò in Sardegna sino alla partenza per Budapest, con una parentesi di alcuni giorni la prossima settimana per il raduno federale del settore velocità dell’Acquacetosa di Roma. Obiettivi? Gli stessi che ho in testa sin da settembre: centrare quella finale mondiale che a Eugene, primo degli esclusi con 20”10, h mancato per tre millesimi. E correre per la prima volta sotto i venti secondi”.
Sulla gara di Molfetta e sulle condizioni della spalla
“Di Molfetta resta la consapevolezza che non basterà ripetere quel 20”14 per entrare tra i primi otto. Ma anche una bella iniezione di fiducia. Mi sono piaciuto soprattutto nell’uscita dalla curva. Sapevo di star bene, perché nell’ultimo periodo ho lavorato alla grande. Domenica, però, tra semifinale e finale, forse per colpa di un mezzo colpo di sole, ho avuto un momento no e ho quasi pensato di rinunciare. Ma in call room di colpo, mi sono tornate tutte le energie. La spalla? Quando corro per fortuna non avverto fastidi. In certi movimenti della vita di tutti i giorni, invece, sono un po’ impedito. In gara ho sentito n dolorino solo quando mi sono posizionato sul blocco, a braccia tese.”
Sull’aver battuto il record agli Assoluti di Mennea
“È un onore, ma mi fa più felice aver già centrato lo standard per i Giochi di Parigi 2024”.
La Redazione