Dopo la presa di posizione delle società e l’apertura di un indagine da parte della Procura Federale (qui la notizia) anche l’Associazione Italiana Calciatori si schiera dalla parte dei calciatori del Milan Mike Maignan e Fiyako Tomori. I due giocatori avevano denunciato di essere stati oggetto di insulti razzisti da parte di una frangia di pubblico al termine della gara di sabato 19 marzo tra Cagliari e Milan, conclusasi 0-1 in favore dei rossoneri.
Il comunicato
Questo il comunicato rilasciato dall’AIC sul proprio sito ufficiale nella serata del 21 marzo.
“L’Associazione Italiana Calciatori condanna in modo quanto mai fermo e inappellabile i gravi episodi di intolleranza e razzismo accaduti sabato 19 marzo 2022 al termine di Cagliari-Milan, partita valida per la trentesima giornata del campionato di Serie A. Nella fattispecie, due calciatori tesserati del Milan, il portiere francese Mike Maignan e il difensore anglo-canadese Fikayo Tomori, sono stati oggetto di reiterati e corali insulti razzisti indirizzati a loro da una parte del pubblico presente allo stadio Unipol Domus di Cagliari. Per quanto avvenuto in questa incresciosa circostanza, a Mike e Fikayo l’Associazione Italiana Calciatori esprime la più incondizionata solidarietà a nome di tutti i loro colleghi iscritti all’AIC, unitamente all’augurio che l’inchiesta aperta su questi fatti dalla Procura federale della Figc accerti le responsabilità e applichi le eventuali sanzioni. Questi comportamenti sono gravi e inaccettabili, resi se possibile ancora più riprovevoli dall’attuale contesto storico, dominato nell’est europeo da una guerra di invasione in cui assistiamo ogni giorno alle più tragiche conseguenze generate da odio e intolleranza. Mentre muoiono migliaia di innocenti e milioni di profughi sono costretti ad abbandonare la propria terra natale, gli stadi devono essere a ogni costo tutelati come luoghi di pace e di dialogo, necessari alla tenuta sociale e culturale della comunità civile.
Ecco perché coloro che si appropriano indebitamente di una grande passione popolare quale è il calcio, vanno individuati ed espulsi per sempre dai nostri stadi a coronamento di indagini giudiziarie a cui l’Associazione Italiana Calciatori esprime il più convinto e partecipe sostegno. A qualsiasi livello venga giocato, il calcio si attiene ai più rigorosi valori di uguaglianza e rispetto reciproco, con conseguente condanna di ogni forma di discriminazione razziale espressa da sedicenti “tifosi” che nulla devono avere a che spartire con milioni di appassionati di ogni età, cultura, professione e inclinazione politica. Purtroppo, quanto accaduto a Cagliari non è il primo caso di razzismo manifestatosi nella storia del calcio italiano, ma, nell’ambito delle proprie competenze istituzionali, si può stare certi che l’Associazione Italiana Calciatori si adopererà affinché non abbia ulteriori seguiti.
Questo episodio spinge piuttosto l’Associazione Italiana Calciatori a rimarcare la necessità di un comune impegno espresso dalle istituzioni politiche e sportive del Paese affinché la piaga del razzismo venga estirpata in modo definitivo dai nostri stadi. Siamo convinti si debba farlo promuovendo specifici progetti educativi diffusi in scuole e società sportive di ogni livello, e attuando nello stesso tempo le più virtuose procedure di prevenzione e repressione del razzismo all’interno di tutti i luoghi deputati allo “sport giocato”.
La Redazione