Il ritorno del figliol prodigo, improvviso e inatteso, ha regalato a Fabio Liverani uno dei suoi pupilli, se non il pupillo per eccellenza. Marco Mancosu ha risposto con due gol e due assist in otto presenze, tante quante le gare disputate dal Cagliari da quando il trentaquattrenne ha indossato nuovamente la maglia rossoblù. Intoccabile, semplicemente.
Gioco del destino
Proprio in quella Ascoli dove Mancosu esordì con il Cagliari in Serie A, gol del vantaggio prima che i bianconeri ribaltassero la partita poi terminata due a uno per i padroni di casa. Era il 27 maggio del 2007, ultima giornata di campionato, e l’attuale numero cinque rossoblù iniziava nelle Marche una lunga carriera che lo ha visto disputare altre 12 gare in Serie A con il Cagliari, ma soprattutto diventare profeta lontano dalla patria chiamata Sardegna. Oltre quindici anni dopo il primo e unico gol in rossoblù, Mancosu sembrava pronto a ritrovare quella sfida dalla quale tutto è cominciato, ma il destino ha voluto mettere lo zampino. Affaticamento muscolare, fuori dalla lista dei convocati per la prima volta in stagione. E così Liverani dovrà necessariamente fare a meno del suo punto di riferimento, sempre titolare, due sole volte sostituito – nei finali delle gare contro Benevento e Genoa – e centro di gravità permanente della manovra offensiva del Cagliari. Pur se spostato a sinistra, contraddizione che ha lasciato più di qualche dubbio e che è presto stata identificata come una delle cause delle difficoltà dei rossoblù nel creare pericoli agli avversari.
Nuova veste
Fare di necessità virtù diventa un obbligo. L’assenza di Mancosu dalla sfida di Ascoli è una chiamata importante per Liverani alla voce scelte. L’equilibratore della fase offensiva rimasto a casa, tre strade da poter percorrere come alternativa. L’occasione, in sostanza, di passare al 4-3-3 puro con due esterni offensivi di ruolo e uno tra Lapadula e Pavoletti al centro, la tentazione di sfruttare il destino per cambiare volto alla fase d’attacco. Oppure restare sul percorso già battuto, quello di un Nández spostato più avanti a completare il reparto con Falco e Luvumbo, mantenendo l’equilibrio e andando avanti con il tridente senza riferimenti già visto contro il Brescia. Che Mancosu possa essere un problema per il Cagliari, e la sua assenza un’opportunità, è discorso che dimentica l’importanza tattica del numero cinque rossoblù. A prescindere da quella posizione in campo largo a sinistra che ne ha limitato le caratteristiche, ma che per certi versi ha aiutato e non poco la squadra a ritrovare compattezza. La sua assenza inattesa costringerà però Liverani a cambiare, trovando – chissà – una nuova via da intraprendere per un Cagliari più sciolto, pronto a riaccogliere Mancosu magari sotto altra veste. Centrocampista o trequartista centrale, a meno che una volta recuperato non venga riproposto largo nel tridente.
Dubbi che arriveranno solo dopo Ascoli, priorità assoluta. Una prova da superare, in un campionato che ne metterà di fronte altre e che costringerà Liverani a farsi trovare pronto a ogni evenienza. E che, soprattutto, aspetta il Cagliari nonostante l’inizio di stagione complicato. Con o senza Mancosu l’obiettivo non può che essere la vittoria, per portarsi più vicini alla vetta e continuare il percorso positivo cominciato con il pareggio di Genova.
Matteo Zizola