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Mannoni in Arzachena-Casertana | Foto Emanuele Perrone - Arzachena Calcio

Arzachena, Mannoni: “Ripartiamo con umiltà, sogniamo di tornare in D”

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Il centrocampista dell’Arzachena, Francesco Mannoni, è intervenuto ai nostri microfoni per analizzare il nuovo inizio del club smeraldino, che ripartirà in questa stagione dalla Prima Categoria dopo essere entrato per due volte di seguito nei playoff promozione di Serie D nelle ultime due annate. Queste le sue dichiarazioni.

La ripartenza

“Estate non semplice in casa Arzachena? Le circostanze sono leggermente cambiate e sono cambiate un po’ di cose. Purtroppo siamo passati da una mancata iscrizione, è stata una cosa un po’ inaspettata. Pensavamo di portare avanti quello che era stato il progetto della società di questi anni e invece ci siamo ritrovati invece in estate, a un certo punto, senza categoria. Poi fortunatamente si è creato un gruppo di arzachenesi che ha preso a cuore la situazione e che ha organizzato una nuova società. Ripartiamo dal basso però con grande umiltà e grande consapevolezza. Proveremo a fare del nostro meglio. Il nostro sogno sarebbe quello di portarla dove è sempre stata in questi ultimi vent’anni circa”.

Dalla D alla Prima Categoria

“Sinceramente non conosco la Prima categoria e quindi non so cosa aspettarmi. Sicuramente ci sarà tanto agonismo, una qualità e un’intensità diversa. Se avremo ambizioni di vittoria, sarà necessario tanto impegno e tanto lavoro. Poi ovviamente andremo per step per valutare come andrà avanti la stagione. Il gruppo che abbiamo formato è partito da me e da Danilo (Bonacquisti, capitano dell’Arzachena n.d.r.): l’uno senza l’altro non poteva esistere questa situazione (sorride n.d.r.). Piano piano, siamo riusciti a portare dentro, insieme alla società, un po’ di ragazzi del territorio, cosa che coincide con l’obiettivo della nuova società ovvero di coinvolgere i ragazzi di Arzachena e magari portare qualcuno a giocare con la prima squadra”.

La permanenza

“Io e Bonacquisti ancora ad Arzachena? Sono quelle cose che fai istintivamente. Lui era qui da tantissimi anni, più di me. Io da meno, da quattro anni e questo è il quinto. Diciamo che è stata una reazione istintiva, io mi sono sempre trovato bene qua, abbiamo un grande rapporto con il direttore Zucchi, si era creato un gruppo fantastico qua ad Arzachena ed eravamo legati in particolar modo a questa società. Ci siamo sentiti quasi in dovere di dare il nostro contributo e certo da soli non sarebbe stato facile, anzi sarebbe stato impossibile. Diciamo che ci siamo guardati in faccia e abbiamo detto (lui per primo per dire la verità): “Sai che c’è? Rimaniamo qua”. Siamo qui a disposizione soprattutto per i giovani, noi diventiamo vecchiotti – sopratutto Danilo (scherza n.d.r.) – e quindi faremo di tutto. Ripeto l’ambizione c’è, devono coincidere un sacco di cose: il lavoro, anche la fortuna e quindi proveremo a fare un po’ tutto questo”.

Il modello Arzachena

“Quest’anno ci tuffiamo in una nuova avventura, sarà la mia prima esperienza da allenatore all’Arzachena con i bambini. Sarà anche un modo per vedere dal principio come può nascere un giocatore. Spero che le mie competenze siano all’altezza della situazione perché comunque ci vuole grande responsabilità con i bambini. Li vedremo crescere, inizieremo così e c’è grande entusiasmo anche per quanto riguarda il settore giovanile, che è stato ricostruito, rimodellato, con tanti allenatori preparati. Anche Danilo (Bonacquisti n.d.r.) darà una mano in tal senso con quelli un pochino più grandi. Insomma, come ho detto prima, si partirà da lontano per portare qualcuno in prima squadra”.

Da problema a opportunità

“Proveremo a trasformare un problema come la discesa dalla D alla Prima Categoria in un’opportunità. Quando uno si trova bene in un posto, poi la soluzione la trova sempre per far andare bene le cose. Noi abbiamo deciso di tuffarci sia con la squadra che nel settore giovanile. Abbiamo fatto una scelta di vita, è questa la verità. Speriamo di legarci ancora per tanti anni, di non fermarli e di accompagnarli in questo tragitto. Siamo molto felici di questo e c’è grande entusiasmo. Abbiamo finito la scorsa stagione con un playoff a Caserta e ci ritroviamo quest’anno ad esordire in un campionato di Prima Categoria. È un bel salto in giù e ci sarà un bell’impatto però siamo pronti anche a questo e ci adegueremo a tutto. Anche quest’anno per esempio una cosa che non sapevamo e che abbiamo scoperto da poco è che si giocherà senza guardalinee. È una novità e non è una cosa da poco, dobbiamo essere consapevoli di queste circostanze. Se Bonacquisti prenderà qualche giallo in meno quest’anno? Non c’è pericolo, li prende in qualsiasi occasione (ironizza n.d.r.).”.

Torres

“Il grande avvio di stagione della Torres? Io li vedo molto bene, ma non vorrei gufare (ironizza n.d.r.). Sono un grande tifoso della Torres. Non solo ci ho giocato ma sono cresciuto nel settore giovanile quand’ero piccolo, tempi oramai della preistoria (sorride n.d.r). Ho tanti amici fraterni che giocano alla Torres. Li ho visti ad Olbia e forse ho visto la migliore prestazione della Torres. Prestazione direi maiuscola da parte di tutti, li ho visti quasi nella giornata perfetta. C’è grande entusiasmo, Sassari sotto questo punto di vista può essere un vantaggio e spero che questo entusiasmo si possa mantenere anche nei momenti difficili che arriveranno, ma sono comunque fiducioso per il proseguo della Torres”.

Serie D

“Le sarde del girone G? Sono sicuro di una cosa: al Latte Dolce mister Mauro Giorico trova sempre la quadra. Conosco anche tanti giocatori che sono lì. Hanno avuto la bravura di confermare un gruppo che arriva dall’Eccellenza, quindi quella è una cosa importante per ripartire nella nuova stagione. La Cos secondo me è una grande squadra, organizzata per stare nelle parti alte della classifica e mister Loi ha comunque costruito una squadra importante. C’è qualche ragazzo che era qui da noi che sono Federico Bonu, Antonio Loi e Massimiliano Manca. Sono tutti giocatori molto importanti. Non conosco tantissimo il Budoni ma anche lì penso che il fattore casa sarà positivo per loro. Stessa cosa per l’Uri: hanno rinnovato tanto però hanno dimostrato in questi anni di spuntarla sempre”.

Cagliari

“Ho seguito solo un tempo della sfida contro l’Udinese a dire la verità. In quella partita il Cagliari forse poteva raccogliere qualcosa in più, c’è stata qualche occasione e, con un po’ di cinismo in più, potevano portare a casa i tre punti. Mister Ranieri avrà sicuramente la pozione magica per fare magari un filotto di punti che dia un po’ di tranquillità al percorso. È una squadra che comunque viene dalla B, ha tanti giocatori che fanno il campionato di Serie A per la prima volta, quindi hanno bisogno magari di un po’ di rodaggio e un po’ di tempo per abituarsi a questa nuova categoria che sicuramente ha molta più qualità della Serie B. Anche il Cagliari è una realtà importante e avrà modo di navigare in acque più tranquille”.

La Redazione

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