Il ricordo dell’ex portiere dell’Arzachena Luciano Boldarin: il portiere col vizio del goal.
È mancato oggi, 21 agosto 2020, il portiere Luciano Boldarin, nato in Veneto il 20 agosto 1945, ormai sardo d’adozione. Dopo le giovanili nelle file della Juventus, nell’estate del 1964 passa al Tempio per giocare in Serie D. il diciannovenne Boldarin, ancora non sa che non andrà più via dall’Isola di Sardegna. Al suo arrivo a Tempio Pausania, fa da dodicesimo a Martino Zaccheddu, passato anch’egli, in quell’estate, dalla Torres ai galletti di Tempio Pausania. Il giovane Boldarin, dotato di una notevole stazza e di un’ottima tecnica, giocò solamente in quattro occasioni in quella stagione, ma ebbe modo di fare parecchia esperienza, anche grazie al più esperto Zaccheddu. Nella stagione 1965-66, Martino Zaccheddu rientra alla Torres, il Tempio ingaggi Papini e Luciano Boldarin inizia a farsi sempre più spazio, Nelle due stagioni successive, pur partendo come dodicesimo, scende in campo in diciassette occasioni, distinguendosi spesso per la sua tecnica. Nella Stagione 1967-68 riesce a prevalere su Papini, Boldarin è ormai titolare inamovibile, il tecnico degli azzurri galluresi lo schiera fra i pali in 29 gare. Ma durante l’estate la società decide di cederlo in prestito all’Alghero, che gioca nello stesso girone di Serie D. Nella cittadina catalana Luciano Boldarin vivrà due stagioni esaltanti, disputando 46 incontri e iniziando a farsi una certa fama di portiere para rigori. Al termine della stagione 1969-70 – così carica di significato per l’Isola di Sardegna, che vede la sua punta di diamante, il Cagliari, vincere lo scudetto – in Costa Smeralda, un giovane ed ambizioso Pasquale Demuro, deus ex machina della Luisiana Arzachena decide di ingaggiare il portierone veneto, strappandolo al presidente tempiese Monteduro. Mai acquisto sembrerà più azzeccato.
La carriera in Costa Smeralda
Luciano Boldarin difenderà i pali biancoverdi del “Santa Maria della Neve” per l’intero decennio successivo. Tra i tanti episodi vissuti dalla saracinesca Boldarin, ricordiamo lo sfortunato doppio spareggio disputato a Nuoro nel giugno del 1975, perso col minimo scarto contro il Quartu. Ricordiamo gli innumerevoli rigori parati agli attaccanti avversari e il timore che sapeva incutere nelle sue spericolate uscite, anche grazie alla sua imponente statura. Portiere di gran carattere, seppe, in un periodo di scarsa vena del cannoniere Mario Fois, prendere il suo posto in qualità di rigorista, segnando in cinque occasioni. Durante una gara, non solo mise a segno un rigore assegnato dall’arbitro ai biancoverdi, poco dopo, fu in grado di neutralizzarne uno all’attaccante avversario, salvando i suoi. Con l’Arzachena disputerà 213 incontri di campionato, riuscendo a tenere inviolata la propria rete per 581 minuti durante la stagione 1973-74. Superato poi solamente da Giovanni Pilotto che crebbe alla sua ombra e che diventerà uno dei grandi portieri sardi degli anni ’80. Legatosi indissolubilmente al centro smeraldino, qui si sposò, tra i suoi figli, due: Angelo e Vanni, seguiranno le orme paterne, vestendo per anni la casacca biancoverde.
Mario Fadda