Un fulmine a ciel sereno. A poche settimane dalla conclusione della stagione agonistica di Serie D, chiusa con il 3-3 della semifinale playoff contro la Casertana, in casa Arzachena Academy Costa Smeralda è scoppiata la bomba. Con un comunicato diffuso nella serata di oggi, mercoledì 7 giugno 2023, il gruppo Orlean Invest guidato dal petroliere Gabriele Volpi e che detiene la proprietà del club smeraldino ha annunciato la volontà di cedere le quote societarie dell’Arzachena: “Il gruppo Orlean Invest pensa che sia terminata la fase nella quale debba dedicare il proprio impegno e le proprie risorse finanziarie per supportare le attività legate al mondo del calcio. Questa scelta strategica non poteva che essere estesa all’Arzachena Calcio”.
Passare la mano
Una notizia che ha certamente spiazzato gli addetti ai lavori, in quanto negli ultimi mesi non c’erano state avvisaglie di una simile eventualità. Sul campo la squadra guidata da Marco Nappi ha fatto il suo dovere, con una bella cavalcata nel girone di ritorno che è valsa il quarto posto finale e la seconda qualificazione di fila alla fase playoff, da cui è stata estromessa dalla Casertana che ha sfruttato il fattore campo a proprio favore. Quattro anni di gestione targata Volpi, con investimenti “che a tutt’oggi hanno superato i 3,5 milioni di euro rivolti – recita ancora la nota firmata dal presidente Maurizio Felugo, ex azzurro del Settebello di pallanuoto – oltre a fornire la copertura finanziaria delle spese correnti, a finanziare la ristrutturazione del campo di calcio già esistente e utilizzato dalle squadre giovanili che oggi costituisce un fiore all’occhiello non solo per la società calcistica, ma per l’intero territorio comunale”. Il ritorno tra i professionisti vagheggiato più volte resta ora sullo sfondo, con l’attualità a farla da padrona. Il gruppo Orlean Invest è pronto a “mettere a disposizione l’Arzachena Calcio di chi volesse raccogliere il testimone e la sfida di gestire il club, accompagnando la squadra ai più grandi successi”, cedendo dunque una società sana dal punto di vista economico e ritenuta “matura per un salto di qualità nell’interesse non solo della squadra ma dell’intera area di riferimento” e messa “nelle migliori condizioni possibili ed è pronto a sedersi a un tavolo di confronto nei tempi più consoni alle scadenze previste con i soggetti che fossero realmente interessati a costruire il migliore dei futuri possibili”. Nulla cambierà, invece, per quanto riguarda la gestione del settore giovanile: resta ferma la volontà di far crescere i talenti del territorio, curandone la formazione sportiva e garantendo “la prosecuzione dell’attività agonistica e facendosi carico delle spese relative, indipendentemente dal futuro della prima squadra”.
E adesso?
Il dubbio che ora sorge spontaneo è uno soltanto: cosa succederà all’Arzachena Calcio? È ancora presto per dirlo, ma il grido di allarme (sportivo, s’intende) espresso dal gruppo Volpi segue di qualche settimana quello di Alessandro Marino, patron dell’Olbia Calcio, che a fine stagione ha diramato una nota dal contenuto non troppo dissimile. Da una parte la ricerca di nuovi investitori, anche e soprattutto dall’estero, di fronte a un territorio come la Gallura che, pur essendo tra i trascinatori del sistema produttivo ed economico dell’intera Sardegna, non ha mai saputo rispondere in maniera davvero adeguata alle richieste del mondo sportivo. Non può essere un caso che le principali realtà sportive della zona abbiano lanciato il proprio sasso nello stagno a distanza di poche settimane. Pur non essendoci legami diretti tra le due vicende, il fatto che Olbia prima e Arzachena poi siano venute allo scoperto testimonia la necessità di smuovere le acque in cerca di risposte. Quel che è certo è che un territorio fortemente legato a turismo, economia e investimenti – con il Qatar sempre alla finestra, anche sul fronte calcistico – sarà protagonista di un’estate molto calda. Ma stavolta, c’è da scommetterci, non sarà colpa del solleone rovente.
Francesco Aresu