Fabio Aru ritorna a parlare dopo un lungo silenzio mediatico: lo ha fatto a La Gazzetta dello Sport con un’intervista a tutto tondo.
“Il primo a non essere felice sono io, sono stati due anni persi ma non per colpa mia. Sono convinto di tornare a lottare per traguardi importanti e zittire le critiche. Non mi piace vivacchiare, se dovessi rendermi conto di far fatica a tenere il passo dei migliori, potrei fare un passo indietro definitivo, ma vedo questo come una cosa fantascientifica. Sono arrivato 14º al tour senza preparazione, poi devo ammettere che forse ho chiesto troppo e un virus mi ha debilitato. Tuttora ne pago le conseguenze, sto facendo uscire brevi ma a gennaio inizierò a pieno regime. Attriti con la UAE? C’è stato un confronto, normale quando le cose non girano”.
Il ciclista villacidrse come già scritto nelle giornate scorse potrebbe essere al via del Giro d’Italia: “Oltre ai grandi giri mi stuzzica l’Olimpiade– ammette il sardo-. A Rio feci bene e il percorso di Tokyo mi si addice, farò di tutto per la convocazione”. Poi una battuta sul Cagliari: “Sono attaccato alla mia terra, vederlo così in alto è una goduria. Spero di vederlo presto dal vivo”. Chiusura su un possibile ritorno del Giro di Sardegna: “Sarei in prima fila per correrlo nel caso. Se lo fanno ci sarò, magari proprio nelle mie strade”.