Si avvicina la Vuelta a España per Fabio Aru, ultimo vero obiettivo della tribolata stagione 2019.
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, il villacidrese ha fatto il punto sulla preparazione: “Il Tour è andato meglio di quando mi potessi aspettare: ho la consapevolezza del fatto che sto tornando. Col tempo le cose si stanno sistemando: motore e testa ci sono, ora devo ritrovare la condizione giusta. Il gradino che voglio occupare lo so: posso tornare grande e questo l’ho capito al Tour. Sono consapevole che ci voglia tempo, vivo alla giornata e senza fretta, ma posso scommettere che tornerò in alto. Al Sestriere sto preparando la Vuelta nel migliore dei modi, con le motivazioni al massimo”.
Sugli ultimi tragici fatti del mondo del ciclismo: “Penso che la morte di Lambrecht sia stata una fatalità, penso ci servirebbe una protezione tipo airbag. In gruppo si rischia troppo e io personalmente preferisco perdere una posizione in classifica che rischiare una caduta. Gli incidenti di Pozzovivo e Pitzanti? Non esiste rispetto: ogni giorno mi alleno e rischio per colpa di auto che stringono, chi chiude e chi fa finta di investirti, poi ci sono quelli distratti al cellulare”.