Un altro appuntamento social per Fabio Aru in diretta con l’ex professionista Lello Ferrara su Instagram: durante la diretta il ciclista di Villacidro ha parlato della sua nuova avventura alla Qhubeka-ASSOS.
“In queste settimane ho ascoltato tutti i progetti che volevano coinvolgermi, era il minimo che potessi fare anche per questioni di rispetto: ringrazio tutti quelli che si sono fatti avanti, fa piacere sentire dei progetti sul mio futuro. Mi sono preso una decina di giorni per valutare tutto e alla fine ho scelto la Qhubeka-ASSOS perché ho ritenuto potesse essere la cosa migliore per me. Ho fatto la mia scelta, ma rispettando tutte le altre squadre con cui ho parlato. Ciclocross? Se ci fosse la possibilità potrei pensarci. La mia preparazione? Avremo dei meeting con la nuova squadra, finora ho fatto un po’ di tutto poi entreremo nella parte più importante. Potrebbe esserci la possibilità di fare di qualche garetta di ciclocross”.
“La Qhubeka? Siamo un bel gruppo di corridori, siamo anche vicini di casa: questo era l’intento anche del team, avere un gruppo che si allena sempre insieme. Pozzovivo ha dimostrato in questi anni nonostante le sfortune di essere a un ottimo livello, c’è sicuramente da imparare da lui. Alla Qhubeka andrò da solo, con Tiralongo il rapporto è ottimo ma in questa situazione qua è difficile spostarsi in gruppo. Non è facile spostarsi con altri elementi nelle squadre. Obiettivi? La mentalità di un atleta è quella sempre di vincere, ma voglio stare un po’ tranquillo e non mi metto obiettivi grandi per ora. Partiamo e poi il resto si vedrà, facendo le cose bene e con calma. Non ho ancora conosciuto i direttori sportivi quindi andiamo per gradi. Ho risolto i problemi fisici, ma la muscolatura non è ancora come quella dell’altra gamba non operata: ci sto lavorando tanto con esercizi specifici e bisogna avere pazienza. Per i vari divieti penso di non riuscire a tornare in Sardegna poi a gennaio inizierà il ritiro”.
Poi un cenno al passato: “Quando prendi mazzate su mazzate è ovvio che non stai benissimo e non sei soddisfatto. Non ero depresso, non essere presente sui social o non concedere interviste significa vivere la propria vita solamente. Ogni tanto una persona vuole stare per i cavoli suoi (ride ndr). Le parole di Saronni? Sicuramente mi hanno fatto male, ognuno è libero di dire quello che vuole ma in quel momento là era sbagliato fare quelle dichiarazioni. In pochi sanno il mio passato con tutti i sacrifici, quella giornata lì è stata gestita male da me e a livello professionale devi andare avanti. Certe volte anche io avrei potuto dire cose negativa, per me i panni sporchi si lavano in casa. Per me non era il caso, ma andiamo avanti”.