Fabio Aru ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport a pochi giorni dal suo rientro alle corse al GP di Lugano.
Il villacidrese tornerà a mettersi il dorsale sulla schiena nemmeno dopo due mesi l’operazione all’arteria iliaca in quella che può essere considerata una sorta di gara di casa per lui che da anni vive nel Canton Ticino: “Penso sia la gara giusta per rientrare. Mi serve per respirare di nuovo l’aria delle corse. Questo ritorno è una liberazione, i tempi di recupero sono stati brevi: dal 15 aprile sono risalito sui rulli, ho fatto tutto piano piano come un bambino e ora non vedo l’ora di mettermi alla prova. Mi sento abbastanza bene, per questo ho deciso di testarmi. Ho attraversato due momenti duri, quando ho scoperto dell’intervento e poi dopo 10-15 giorni l’operazione quando ho realizzato che non facevo più la vita da ciclista, ma mi sono bastate poche pedalate per cambiare umore. È Dal Tour del 2017 che non vivo le sensazioni giuste in bicicletta, questo mi ha dato una grande frustrazione ed è una situazione che non mi piace: ci sta perdere, ma se non si è in grado di lottare. Io al Tour? Poco probabile, per ora voglio solo tornare a stare bene. Per i programmi dovete parlare con la squadra”.