Dopo un lungo silenzio, Fabio Aru ritorna a parlare sulle pagine di Bici.pro a una settimana di distanza dalla seconda posizione conquistata Sibiu Tour: vi proponiamo uno stralcio della sua intervista.
Le condizioni
Sono tornato a casa con belle sensazioni, come non succedeva da un pezzo. Nelle ultime due settimane, anche in allenamento ho notato un bel cambiamento nelle sensazioni e nei valori. Ho finalmente buoni riscontri in salita. Ho pagato a caro prezzo la discontinuità degli anni passati. Non era normale finire tutte le corse con i crampi. E non crampi da disidratazione, ma da disabitudine alla fatica. La testa mi avrebbe spinto ad andare oltre, ma le gambe non ce la facevano. Arrivare davanti in una corsa pur minore mi ha dato morale e mi ha permesso di correre diversamente, di non subire il ritmo degli altri. Di ritorno da Sibiu, mi sono voluto testare su salite che conosco e sono rimasto colpito da me stesso. Vuelta? Memore di alcuni errori fatti in passato ho deciso che in certe corse si parte soltanto se stai bene a livello fisico e mentale. Essere meno che al meglio, non sarebbe salutare e una mazzata morale sarebbe l’ultima cosa di cui ora ho bisogno. Faremo i programmi, voglio correre. Ma al momento non so ancora dove”.
La Redazione