L’Aula Magna della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari ha accolto numerosi studenti, appassionati e professionisti del settore per il convegno “Laverda e Minardi: sportività italiana a 2 e 4 ruote”, una giornata dedicata ai grandi capitoli della tecnica motoristica italiana e alla loro eredità culturale e ingegneristica.
A fare bella mostra nello spazio esterno di fronte all’aula magna, una interessante mostra statica di auto d’epoca e sportive e moto Laverda, apprezzata dagli studenti e dai tanti appassionati di motori che non sono voluti mancare all’appuntamento organizzato dall’Automobile Club Cagliari e dal Circolo Sardo Auto Moto d’Epoca S.C.Q.
Presenti all’incontro anche il Dottor Domenico Nicola Chierico, Dirigente del Compartimento Polizia Stradale per la Sardegna Reggente, il Dottor Francesco Greco, Dirigente del Centro Operativo per la sicurezza cibernetica – Polizia Postale e delle comunicazioni della Sardegna, il Tenente Colonnello Ivan Incani, in rappresentanza del Comando Militare dell’Esercito, Vincenzo Credi, presidente dell’Autodromo di Vallelunga e presidente dell’Automobile Club Modena, e Attilio Iannuzzo direttore dell’Automobile Club Cagliari.
Dopo i saluti del Professor Daniele Cocco, Presidente della Facoltà di Ingegneria e Architettura – Unica, dell’Avvocato Augusto Frau, Presidente del Circolo Sardo Auto Moto d’Epoca S.C.Q., e del Dottor Antonello Fiori, Presidente dell’AC Cagliari, gli interventi hanno guidato il pubblico in un percorso che ha intrecciato storia industriale, innovazione, sicurezza e formazione.
L’ingegner Giovanni Laverda ha aperto la sessione con un approfondimento sulla Laverda 1000 V6, ripercorrendone lo sviluppo come “laboratorio su due ruote”, frutto di scelte progettuali avanzate e di un approccio visionario alla meccanica.
A seguire, l’ingegner Gianni Agnesa ha presentato una riflessione dal titolo “Dal destino fatale alle tecnologie della sicurezza”, illustrando l’evoluzione delle soluzioni tecniche introdotte nel tempo per proteggere piloti e utenti della strada e il ruolo determinante della ricerca sportiva nell’innalzamento degli standard di sicurezza.
Il Direttore Generale degli Autodromi Nazionali di Monza e Vallelunga, Alfredo Scala, ha dato voce alla prospettiva delle infrastrutture sportive, evidenziando come gli autodromi rappresentino luoghi di sperimentazione, formazione e trasferimento tecnologico tra competizione e mobilità quotidiana.
La giornata si è conclusa con l’intervento di Gian Carlo Minardi, che ha ripercorso ventun anni di Formula 1 attraverso una lettura tecnica e culturale della sua esperienza. Le sue parole hanno messo in luce l’importanza della progettazione, della gestione delle risorse e della crescita dei talenti, elementi che hanno reso la sua scuderia un riferimento per generazioni di piloti e tecnici.
“È stata un’occasione preziosa per unire memoria, tecnica e prospettive future, una serata all’insegna dello sport e della sportività italiana” – ha dichiarato il Presidente dell’Automobile Club Cagliari, Antonello Fiori. “Abbiamo ospitato dei relatori di altissimo livello, le storie di Laverda, Minardi, Agnesa e Scala mostrano come la sportività sia il risultato di visione industriale, ricerca continua e metodo. Portare queste testimonianze all’interno dell’Università significa rafforzare il legame tra storia motoristica e formazione delle nuove professionalità”.
L’evento, organizzato dal Circolo Sardo Auto Moto d’Epoca S.C.Q. e dall’AC Cagliari, con la collaborazione di A.S.I. Automotoclub Storico Italiano, si è concluso con un dibattito aperto che ha coinvolto studenti e relatori, confermando il forte interesse del pubblico verso la cultura tecnica del motorismo e i temi della sicurezza. Il convegno è stato realizzato con il patrocinio del Presidente del Consiglio Regionale della Sardegna, Unica Università degli Studi di Cagliari e Comune di Cagliari.














