Il tecnico del Cagliari Primavera è stato ospite del programma “Il Cagliari in diretta” su Radiolina.
Sul rapporto con il conterraneo Leonardo Semplici: “Con il suo arrivo qui sembra di essere in Toscana effettivamente (ride, ndr). Ho conosciuto una bella persona, capita spesso di confrontarci e scambiarci qualche idea, è un allenatore molto preparato che si è calato subito nella nostra realtà. Da tifoso rossoblù spero che insieme ai ragazzi possa risalire la china e migliorare la nostra classifica. Trepido tanto per i nostri colori, spesso faccio fatica a vedere le partite da semplice sostenitore, ho il Cagliari tatuato addosso e non l’ho mai lasciato dal 2004, anche in quegli anni di fine carriera dove ho giocato da altre parti”.
Sulla stagione di Babis Lykogiannis, più da terzino che da allenatore: “Nel periodo in cui lavorai con Diego Lopez nello staff della prima squadra ebbi modo di dire che il giocatore aveva qualità di base e potenziale, per me ai tempi meritava lo spazio che gli veniva concesso e anche adesso ritengo sia un giocatore importante. Non mi permetto di dare consigli o giudizi sulla prima squadra, in assoluto credo che ogni giocatore vada capito, aspettato, e tutti i ragazzi rendono se messi nelle migliori condizioni a livello tecnico e personale per fare bene”.
Inevitabile la domanda su Zito Luvumbo: “È arrivato da noi dopo uno stop significativo, si sta integrando e dimostra qualità importanti, è chiaro che debba crescere sotto tutti i punti di vista. Dire ora se qualche ragazzo della Primavera possa salire nel grande calcio sarebbe sbagliato, però questo è un gruppo che ha qualità significative e ci sono elementi di potenziale. Stanno lavorando da mesi in modo serio e penso la crescita si veda. Mi piace ricordare il mio staff, perché spesso si parla di Agostini, dell’allenatore, di quel che fa o potrà fare, ma qui ci sono persone preparate che ogni giorno a ritmi forsennati imposti dalla stagione lavorano per preparare la squadra a livello fisico, tecnico e tattico.
Sul fratello acquisito Daniele Conti: “Non lo conosco”, scherza, prima di ricordare “il ruolo decisivo che ha per il gruppo e per tutti noi nel suo ruolo di coordinamento tecnico e raccordo tra tutte le parti. Per pescare non è proprio portato, non penso gli darò altre chance. Ogni tanto, direi spesso, litigavamo in campo, capitava di scontrarci, ma tra noi c’è un rapporto fraterno da tantissimo“.
Chiusura sull”umiltà di Andrea Carboni, autentico top player nel Primavera 1: “Ha dimostrato di valere tanto anche nel calcio dei grandi, calarsi nella nostra realtà non è scontato dopo che hai fatto il salto, ci sta facendo vedere come si deve avere la testa e chiaramente per esperienza dà un bel contributo a tutto il gruppo”.
La Redazione