Le parole del ministro dello Sport Andrea Abodi a margine del talk istituzionale “Sport, Crescita e Sviluppo” alla Biblioteca Universitaria di Cagliari, organizzato in occasione del 1° Trofeo Gigi Riva.
Sullo Stadio
“Speravo che tutta l’energia e l’entusiasmo del presidente Giulini e del consenso che avevamo avuto sin da quando era in Lega B (stagione 2015-2016 ndr) potevano avere dei risultati non dico immediati, vista le difficoltà per la realizzazione degli stadi, ma non con tempi così lunghi. Abbiamo spento dieci candeline dal primo progetto, un compleanno che non ha tutti aspetti positivi. Ma sono fiducioso e ottimista, c’è la costanza del pensiero del presidente Giulini e le amministrazioni hanno sciolto gli ultimi dubbi. Si può andare verso il traguardo finale, non lo vedrò da ministro ma sono convinto di vedere almeno il cantiere. Lo immagino da dieci anni, lo sento anche un po’ mio perché è stato il primo progetto stadio con cui mi sono misurato da presidente di Lega. Sono grato al presidente Giulini perché il primo pensiero dopo una dolorosa retrocessione è stato quello di un nuovo stadio, continuando a investire anche ad Asseminello, là dove c’è la fabbrica del futuro. Sono convinto che nei prossimi mesi si chiuderà tutta la parte burocratico-amministrativa. L’elemento che darà il senso compiuto della stretta finale sarà quando, con qualche magone per chi l’ha vissuto, verrà giù il vecchio Sant’Elia”.
Sul contributo governativo
“Con il nuovo decreto si riconfigura il fondo che era stato del Credito Sportivo che ora è anche per la Cultura. Lo abbiamo ribattezzato Fondo Italiano per lo Sport proprio perché ha una finalità chiara, darà il via al progetto di costituzione delle opportunità che verranno messi a disposizione dei progetti, compreso quello di Cagliari. Il commissario faciliterà l’iter amministrativo, vedremo a quale istituzione verranno affidate le risorse che non sono a fondo perduto, sono equity che vanno a chiudere il quadro finanziario di tutti i progetti stadio, non solo quelli di Euro 2032, ma anche quelli femminili del 2029 se viene confermata la candidatura italiana. Penso positivo. Tempistiche? Scioglieremo questo nodo nei prossimi due-tre mesi, siamo alla stretta finale”.
Sul “Gigi Riva”
Avendo partecipato da osservatore al concepimento, sarò felice di entrare in questo stadio. Sono stato felice di essere entrato anche alla Unipol Domus, un progetto che ha riflesso la volontà di investire in tempi breve ed efficaci in uno stadio che ha consentito al Cagliari di competere dal punto di vista strutturale e ospitare in maniera dignitosa i suoi tifosi. Quello che succederà lì vicino a un centinaio di metri però sarà la consacrazione del mio percorso, da presidente di Lega, al Credito Sportivo e da Ministro”.
Sulla Serie A all’estero
“Non esprimo giudizi, ma mi auguro che la Lega continui a lavorare per corrispondere i sentimenti e il piacere della gente che si misuri con la necessità di confermare con il consenso che si manifesta con la presenza degli stadi e gli abbonamenti alle piattaforme. Non guardo e non giudico il singolo elemento, ma il Ministro deve consentire a un operatore sportivo e sociale di operare al meglio”.
L’intervento al talk
“Tommaso (Giulini, ndr) mi chiamò una decina d’anni fa, nel giorno della retrocessione del suo Cagliari e mi disse ‘Faccio lo stadio’, non la squadra. E questo fa capire quanto sia solido il suo sentimento. Lo stadio va oltre la concretezza, è identità, radici, è futuro: ci rattrista che dopo dieci anni siamo ancora qui a parlare di stadio, siamo tutti d’accordo ma non succede ancora. E va fatta una riflessione su questo. Stiamo provando, come istituzioni, a fare gioco di squadra. Dopo dieci anni siamo arrivati al dunque: che questo stadio possa veder luce è il sogno di tutti noi. Il mio, a seguito del presidente Giulini, da più di dieci anni. Ho visto tante carte in questo lasso di tempo, siamo diventati amici con tutta la sua squadra anche solo nel condividere il sogno dello stadio. Pisacane? Mi ricordo il suo percorso sportivo ed etico. E credo che la scelta del presidente Giulini non dipenda solo da quanto fatto sul campo, ma perché ha individuato la persona che c’è dietro. Penso a lui, penso a Simone Farina: entrambi hanno avuto il coraggio di denunciare, ma non sempre questo mondo poi ti aiuta. Qualità di Gigi Riva che avrei voluto? È stato uno dei riferimenti della mia passione per il calcio. Gigi era unico nel suo genere: un uomo sincero e sensibile, leale e appassionato. In Sardegna ha trovato tutto quello che cercava, la tranquillità e la quiete, la capacità di saper apprezzare quello che la vita ti offre. Magari aver avuto le sue qualità. Un complimento ad Angelo Binaghi? È un presidente vincente, ma non perché ragazze e ragazzi stiano vincendo: perché capacità e bravura risiedono nelle squadre di Coppa Davis e Billie Jean King, ma soprattutto perché ha investito nella scuola. Lui sta preparando un futuro, lavorando per chi verrà dopo di lui: su 50 federazioni italiane, 49 insieme non investono quanto la Fitp da sola. E questo significa avere visione”.
Francesco Aresu














