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Villacidro, campo ko. Il Comune: “Paghi la Figc”

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Fa discutere l’iniziativa di Marco Deidda, assessore allo Sport del centro del Medio Campidano, che ha inviato una richiesta di risarcimento alla Federazione di 2 mila euro.

Una richiesta di risarcimento danni per aver “gravemente danneggiato il manto erboso” del Comunale di Villacidro, con conseguente revoca dell’autorizzazione agli allenamenti alla squadra, con “opportune verifiche prima delle partite di campionato”. Una vicenda che sta facendo parlare e tanto nel mondo del calcio sardo, perché a risarcire il presunto danno dovrebbe essere la Figc regionale. Questa, almeno, l’intenzione di Marco Deidda, assessore comunale allo Sport del comune del Medio Campidano, che lo scorso 14 novembre ha inviato la richiesta (numero di protocollo 20190026687) all’attenzione di Gianni Cadoni, presidente della Figc regionale e Francesco Cabboi, numero uno dell’Aia sarda, oltre al presidente della Villacidrese Nicola Saiu. “Se si fosse rimesso a posto il campo a tempo debito, con le risorse che erano già state stanziate, questa situazione non si sarebbe mai verificata”, racconta Marco Erbì, che ha ricoperto la carica di assessore allo Sport prima di Deidda, ossia fino al giugno 2018.

Il terreno di gioco del Comunale di Villacidro

LA RICOSTRUZIONE – Ma andiamo a ritroso. Domenica 10 novembre era in programma la sfida tra Villacidrese e Villamassargia, da disputarsi al Comunale di via Parrocchia. Complici le forti piogge di questo periodo, il campo da gioco è diventato pesante (come dimostra la foto qui sopra), una situazione vista e rivista mille volte nel calcio minore. I dirigenti delle due squadre discutono con l’arbitro, che fa disputare regolarmente l’incontro decidendo che ci siano le condizioni per giocare. Al termine della gara, apriti cielo: l’assessore Deidda decide di passare all’azione, scrivendo alla Figc. “L’arbitro ha deciso di dare comunque inizio alla partita, incurante della situazione e dei possibili danni al manto erboso. Alla fine della partita il manto è risultato gravemente danneggiato”. Per questo motivo, ecco il colpo di scena, ossia la richiesta di risarcimento danni, 2 mila euro per “la grave situazione creata dalla superficialità con la quale è stata affrontata la questione. [..] Vi evidenzio che allo stato attuale per porre rimedio a quanto accaduto sono necessari nuovi interventi straordinari sul manto erboso al fine di poter garantire condizioni minime di sicurezza per gli atleti”. Quindi, come se non bastasse, la misura nei confronti della Villacidrese: “Ci troviamo a dover revocare l’autorizzazione concessa per l’utilizzo del campo sportivo per gli allenamenti, riservandoci le opportune verifiche prima della gare di campionato”. E, dulcis in fundo, la stilettata alla Federazione: “Per il futuro auspichiamo anche che vogliate responsabilizzare i vostri giudici di gara affinché valutino attentamente degli aspetti che, pur se non strettamente sportivi, rivestono una grande importanza in relazione alle ricadute sull’attività sportiva, oltre che sui bilanci del Comune proprietario degli impianti”. 

CADONI: “MAI VISTO NULLA DI SIMILE” – La missiva di Deidda ha ovviamente destato scalpore nell’ambiente calcistico regionale. “Non ci era mai capitata una cosa simile: quando è arrivata la comunicazione sono rimasto davvero sorpreso, mi creda”, ci dice Gianni Cadoni, numero uno della Figc regionale. “L’impianto in questione non è nostro, ma del Comune di Villacidro che lo ha dato in concessione per le partite interne alla Villacidrese. Se il Comune non lo ritiene idoneo, per qualunque motivo legato alle piogge o a qualunque calamità possa essere capitata, così come è capitato altrove in simili circostanze (Porto Torres e Decimomannu, ndr), fa un’istanza di chiusura del campo e la notifica alla società sportiva, neanche alla federazione che può, una volta ricevuta la comunicazione, decidere di rinviare la gara. Questa è la prassi. Sull’arbitro, poi: chi arbitra si attiene alle norme federali e, se vede che l’impianto è idoneo a far disputare la gara, è evidente che la faccia giocare”.

“BASTA UN’ISTANZA PER CHIUDERE IL CAMPO” – Poi, sul da farsi Cadoni è chiarissimo: “Ora replicheremo in via ufficiale. Posso dire che comprendo la difficoltà di chi amministra e debba sistemare un campo sportivo, ma non è che questa spesa la si debba addebitare alla federazione. Se il tecnico comunale si rende conto che il terreno di gioco non è idoneo per gravi motivi di maltempo, deve comunicarlo per tempo ed è una situazione che avviene spesso: in quel caso si decide per il rinvio della partita oppure si opta per lo spostamento, magari da un campo in erba naturale a uno in erba sintetica. Ma è il Comune che decide, con una semplice istanza del sindaco, perché è proprietario dell’impianto e giustamente fa i suoi interessi, non volendo rovinare il terreno di gioco e poi spendere per rimetterlo a posto. E non c’è nessun problema per noi, perché questa è la prassi”.  

ERBÌ: “I SOLDI PER LA MANUTENZIONE C’ERANO” – A Villacidro la notizia ha fatto velocemente il giro dell’abitato. E chi, come Marco Erbì è a conoscenza di queste dinamiche in quanto ex assessore allo Sport, sa bene che la situazione poteva essere gestita in modo differente: “Quando mi sono dimesso, a giugno 2018, avevo previsto in un capitolo di bilancio circa 12 mila euro per la manutenzione straordinaria del Comunale, da effettuarsi in estate visto che in quel periodo non si gioca. Qualche mese più tardi, però, questa cifra è stata destinata ad altri usi con una variazione di bilancio e ora ci si trova col cerino in mano. Certo che con i 2 mila euro chiesti alla Figc non ci si può fare granché, visto che per cercare di risolvere la situazione servirebbe un intervento strutturale di ben altra portata”. Intanto, domenica la Villacidrese dovrà ospitare il Cortoghiana: dove si giocherà l’incontro? Nei prossimi giorni sono attese nuove puntate di una vicenda bizzarra che, però, non sembra essere vicina alla conclusione.

Francesco Aresu

TAG:  Attualità
 
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