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#5 | Il Cagliari? E’ un videogioco!

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Ultimo Tango a Cagliari | Racconti, emozioni e deliri in rossoblù. Di Andrea Valentini.

Ready player one

Scommetto che molti di voi hanno perso – chissà, magari perdono tuttora – interi pomeriggi giocando alla PlayStation.
O magari all’Xbox.
Comunque, con un simulatore di calcio all’avanguardia per i tempi, sia esso prodotto da Konami o da EA Sports.

Se sì, avrete senz’altro notato come il nostro Cagliari somigli pericolosamente a una squadra virtuale, con caratteristiche ben delineate dai valori espressi da freddi numeri come in un videogioco.
Pensateci, non c’è motivo di pensare che non ci sia l’e-gamer ufficiale della nostra società a telecomandare i ragazzi di Maran, nascosto da qualche parte dentro gli impianti sportivi italiani.

Tanto per cominciare, perdiamo contro le squadre più forti e vinciamo contro le più deboli.
Che volete? Questione di parametri, non abbiamo stelle piene di Valutazione 99.
In più, basta osservare Nicolò Barella: il videogamer, sapendo di avere nel giovane rossoblù il giocatore più forte della squadra, sembra volerlo spremere fino all’osso, tant’è vero che lo vediamo correre a tutto campo, recuperare, cucire, ripartire, tentare di finalizzare anche con ambiziose conclusioni al volo, da lontano.
Purtroppo, finisce per prendere qualche giallo/rosso di troppo, ma anche per lui la linea verde dell’energia – dopo un tot di profondi ripiegamenti con scivolata annessa – si esaurisce.
Per non parlare, poi, dei nostri terzini.
Che si tratti di Pellegrini o Lykogiannis, di Srna, Faragò o Padoin… Corrono tutti su un binario immaginario, senza mai venire dentro il campo (come richiesto agli interpreti postmoderni del ruolo), e cercano di guadagnare il fondo per un cross.
Qui viene il bello: il nostro gioco è atto sempre e solo a mettere Leonardo Pavoletti in condizione di colpire di testa.
Che sia per una sponda, o per fare gol, alziamo la palla sapendo di avere un ariete che vanta valori altissimi in Elevazione e Colpo di Testa.
Infatti, Pavoloso è il nostro miglior marcatore con 9 reti, di cui 7 arrivate grazie alla superiorità nel gioco aereo.
Alessio Cragno, portiere reattivo e controllato dall’intelligenza artificiale della CPU, è costante nel regalare miracoli tra i pali e nelle uscite basse, cadendo di tanto in tanto in quelle sciocchezze da portiere di PES Duemilaequalcosa.
Possiamo perdonarlo, è giovane e deve guadagnare Punti Esperienza.

Joao Pedro?
Forte ma svogliato. Tecnica 90, Abnegazione 61.
Bradaric e Cigarini?
Velocità da rivedere, i piedi non sono in discussione.
Insomma, le sorti del Cagliari non sembrano legate a momenti emotivi del match (se non la paura di vincere di chi controlla il joystick, certo), piuttosto ad alcuni criteri preimpostati in un sistema che, infatti, non ci permette mai di sperare in upset clamorosi al cospetto di grandi squadre.
Ma noi, masochisti come siamo, ci crederemo sempre, comunque .

Avanti Cagliari.

Andrea Valentini