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Il patron del Cagliari, Tommaso Giulini, insieme al sindaco di Cagliari Paolo Truzzu

“Stadio, si può partire a fine 2020”

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Così il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, ai microfoni di Radiolina ospite della trasmissione “Il Cagliari in diretta”.

“Penso che la situazione sia quella che conoscete tutti: l’unione di pubblico e privato può rappresentare un’occasione unica per riqualificare una parte della città. Per questo abbiamo pensato che sia opportuno creare in quell’area uno sviluppo turistico, ricettivo e verde, riconnettendo il quartiere di Sant’Elia alla città di Cagliari. Il progetto avrà bisogno di un passaggio sul piano guida, così che dopo la delibera il Cagliari possa presentare il progetto definitivo che verrà messo a gara. Solo in quel momento potranno iniziare i lavori, dopo l’aggiudicazione. Penso che fare edilizia residenziale a Sant’Elia sia un tipo speculazione che non mi piace: ci vivono persone che hanno diritto di vivere in modo diverso, è il momento di ipotizzare una demolizione e ricostruzione degli edifici attuali, per migliorare le cose. È difficile, ma io penso che si possa provare perché preferisco sempre un approccio positivo. Fin quando non ci sarà un progetto definitivo, con la gara e l’aggiudicazione è difficile ipotizzare tempi. Il  cronoprogramma, se tutto va bene, potrebbe iniziare a fine 2020 o a inizio 2021”.

Poi un passaggio sul Truzzu-pensiero da tifoso: “Sto vivendo questo momento in maniera fantastica: vado allo stadio dal 1985, ho vissuto tanti momenti belli e meno belli, ma questo ci riempie di gioia. C’è una bella squadra, che mette in campo sempre grinta e coraggio: ieri allenatore e giocatori sono riusciti a riprendere una partita che era diventata difficile. Il mio sogno è arrivare presto ai 40 punti, poi si ragiona sul resto. Sullo stadio ci stiamo lavorando: è importante avere un impianto per la squadra ad alti livelli, essendo da anni il Cagliari tra le prime venti società italiane, ma l’intervento permetterà di qualificare tutta l’area di Sant’Elia, che ha bisogno di riconnettersi alla città”.