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Alfonso Greco in panchina durante Torres-Spal | Foto Alessandro Sanna

Tra Torres e Greco un guasto d’amore: ma basterà per convincere Sassari?

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Spesso dirsi addio è molto più facile che continuare a stare insieme. E in effetti quello tra la Torres e Alfonso Greco, con il rinnovo biennale del tecnico romano, è un gesto d’amore non scontato, anzi. Decidere di andare avanti dopo tre anni intensi, con una continua scalata a livello di risultati, dai playoff di Serie D (vinti) a quelli di Serie C (eliminazione ai quarti per mano del Benevento), e farlo al termine di una delle stagioni migliori di sempre in 121 anni di storia del club sassarese è una scelta per cuori romantici.

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Va detta una cosa: Alfonso Greco e la Torres targata Abinsula sembrano fatti l’uno per l’altra. Da una parte le ambizioni di un club che con idee e progetti è tornato protagonista nel panorama calcistico italiano e dall’altro un allenatore bravo nel lasciarsi scivolare addosso ogni tipo di pressione e di critica. Il tecnico ex Lanusei è stato anche il profilo giusto in questi anni per fare da trampolino alla gestione Abinsula: mai una parola fuori posto, l’accettazione anche di alcuni errori tipici di una struttura che ha dovuto inventarsi per la prima volta tra i professionisti e che ha bruciato le tappe forse anche prima del previsto, ma soprattutto da parte dell’ex centrocampista tra le altre del Cagliari non c’è mai stata la presunzione di poter imporre qualcosa. Qui qualcuno potrebbe controbattere che per crescere al progetto rossoblù sarebbe servito un allenatore diverso, uno esperto, di polso, di quelli che aggrediscono scelte e idee. E invece, quando la Torres ha provato un profilo del genere con Stefano Sottili, è rimasta scottata. Greco è cresciuto a Sassari e la Torres sta provando a maturare con Greco. È grazie a un allenatore che ha fatto da parafulmine al gruppo nei momenti peggiori e che non è mai stato in prima fila per prendersi i complimenti che la squadra ha centrato e superato gli obiettivi. L’allenatore è stato un tassello importante per gettare le basi a un gruppo che spesso si è sentito una famiglia. Non è un caso che la società rossoblù fin dal giorno dopo l’eliminazione contro il Benevento abbia lavorato sui fianchi l’allenatore per presentargli un progetto valido per trovare la sua conferma in panchina. E alla fine sono bastati due incontri e qualche garanzia tecnica per arrivare al sì definitivo, nonostante per Alfonso Greco negli ultimi mesi non siamo mancate le pretendenti. Con l’allenatore di Ostia che ha ricevuto diversi sondaggi sempre dalla Serie C.

E ora?

Andare avanti insieme è un guasto d’amore. Se avesse guardato solo alle opportunità personali o alle rivincite probabilmente Greco avrebbe potuto lasciare dopo la salvezza dello scorso anno, centrata dopo essere stato richiamato dell’esonero. Ancora di più sarebbe stato facile salutare Sassari con un grazie e arrivederci dopo l’annata da record di punti tra i professionisti appena conclusa. La scelta è di quelle coraggiose, anche perché fare meglio del campionato appena concluso sarà tutto tranne che semplice, anzi. Lo sanno bene tutte le parti in causa. La Torres, così come Greco però, hanno deciso che cambiare per cambiare avrebbe avuto meno senso del dare continuità a quanto fatto in questo triennio. L’impressione è che a livello di crescita e di reali ambizioni nel lungo termine per questa società questa scelta avrà sicuramente un ruolo decisivo. E lo stesso si può dire per la carriera di Greco che, a meno di nuove imprese, difficilmente avrà un’altra estate con tanto interesse sul mercato degli allenatori. Ora per la Torres e Greco arriva il tassello più difficile: convincere anche tutta la sua gente che l’idea dell’andare avanti insieme possa essere davvero quella vincente. Anche perché in città, dopo la firma sul rinnovo biennale da parte del tecnico romano, la piazza rossoblù si è divisa. Tra chi è contento e fiducioso nel prolungamento e chi invece ancora non perdona all’allenatore ex Lanusei alcune scelte tecniche. Stare vicino alla squadra sarà fondamentale però, perché al di là di un mercato che vedrà la società alla ricerca di 3-4 profili di livello per alzare ulteriormente l’asticella ripetere la partenza record dell’anno scorso sarà complicatissimo. Il rischio mugugni al primo momento di difficoltà c’è. Ed è giusto ci sia perché i tifosi sono il motore di ogni club, però a volte nel calcio le imprese riescono solo quando una scelta in apparenza forte viene capita e supportata da tutto il tifo. Per Greco parlano i risultati dei tre anni, basteranno alla città per ripartire dal clima meraviglioso visto nella gara di ritorno contro il Benevento?

Roberto Pinna

TAG:  Torres
 
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