Forse è meglio che mi prenda una pausa per riflettere. Chissà quante volte lo avete detto nella vostra vita, e chissà invece quante tante altre volte avete usato l’istinto e la pancia senza ragionare troppo per prendere una scelta. La sosta per le nazionali in casa Cagliari è stato il giusto momento per usare il raziocinio e tracciare un primo bilancio, non solo sul nuovo impatto con la Serie A per il gruppo rossoblù di Claudio Ranieri, ma su tutto il progetto, specie a un anno dall’arrivo del direttore sportivo Nereo Bonato, che lo scorso novembre ha sostituito nel ruolo, dalle parti di Asseminello, Stefano Capozucca.
Mercato sì, mercato nì
Il campo ha decretato in Serie B una netta crescita del progetto Cagliari a partire dall’arrivo in panchina (tra Natale e l’inizio del 2023) di Claudio Ranieri. La rosa in cadetteria a gennaio non è stata rivoluzionata eppure il tecnico romano ha saputo trasformare in risorse i calciatori presenti già in rosa, centrando poi attraverso i playoff un salto di categoria che per diverso tempo è stato lontano dai radar del club isolano. Tanto che le primissime conferenze stampa, tramite le voci di due profili poi salutati dalla società di Tommaso Giulini come il direttore generale Mario Passetti e il già citato ds Capozucca, parlavano di ridimensionamento delle ambizioni e di un anno di transizione. Ma Ranieri da buon “esaltatore di sapidità” ha bruciato i tempi e le tappe intermedie, prendendo la posta piena e dando un bel calcio alla retorica del niente proclami in seguito alla dolorosa retrocessione di Venezia. A conferma di come nel calcio ogni percorso dipenda dal risultato e di quanto sia difficile se non utopistico programmare senza tenere conto dei verdetti di una stagione e a volte di una singola partita.
L’estate post ritorno in Serie A è stata particolare. Un mercato basato su tante scommesse, i giovani Sulemana e Prati, le novità Wieteska e Hatzidiakos, i prestiti in cerca di rilancio (Petagna e Shomurodov). Per citarne alcuni. Un mercato in potenza positivo che in atto però si è dimostrato ancora acerbo con l’impatto della massima serie. Ancora una volta però è stato Ranieri, mai in discussione da parte di diesse o club, a saper riportare la rotta in condizioni ottimali utilizzando il conosciuto (Pavoletti, Viola, Mancosu, Goldaniga). E in questo senso il mercato rossoblù va valutato. Da una parte restano alcuni grossi punti di domanda, come Wieteska e Hatzidiakos, ancora lontani dall’essere importanti per questo progetto nonostante insieme risultino essere uno degli investimenti più significativi in sede di trattativa del club negli ultimi anni. Dall’altra Prati continua a crescere, Sulemana ha fatto intravedere delle buone cose e ora sta attraversando un momento più complicato, Oristanio per “qualità-prezzo” è stata un’ottima intuizione, Petagna e Shomurodov sono sulla via del miglioramento anche se valutare come positivo a metà novembre il loro acquisto (entrambi in prestito) sarebbe molto prematuro. Insomma, il Cagliari ha fatto una costruzione a lungo termine (e non accadeva da tempo) indirizzato dai consigli di un Bonato spesso uomo ombra e dai toni quasi mai sopra le righe. I rossoblù chiedono tempo a uno sport che tempo non ne dà quasi mai, ma che alla lunga premia quasi sempre le società che ragionano più lontano della semplice singola stagione. Il quesito è: basteranno alcune scommesse fin qui non proprio centrali al progetto di Ranieri per far crescere dei giovani di talento tanto da diventare futuri tesoretti per rendere stabile il percorso di crescita tecnico e al tempo stesso centrare la salvezza, senza la quale crolla ogni castello di carte calcistico? Domanda che resterà sospesa fino alla fine di questo campionato, quello che è certo è che il Cagliari non ha in programma nuove rivoluzioni nemmeno a gennaio, come dichiarato dallo stesso direttore sportivo Bonato in una lunga intervista sulle colonne dell’Unione Sarda oggi (20 novembre) in edicola: “Mercato invernale? Abbiamo delle idee, cambiare tanto per cambiare però non ci piace e non è nei nostri piani”. Insomma, ancora una volta toccherà a Ranieri lanciare palla lunga e centrare un nuovo piccolo miracolo. Anche se resta l’impressione che questa rosa abbia la necessità di una sfoltita e di qualche rinforzo di solidità tra qualche mese nella sessione di gennaio.
Roberto Pinna