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Tra polemiche e necessità di punti: cosa aspettarsi da Cagliari-Bologna

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Dubbi, contagi, rinvii, proteste. Elementi che hanno riempito le ore di assenza del calcio giocato tra Cagliari e Bologna e che solo martedì 11 gennaio alle 20:45 spariranno, almeno in parte. Un match delicato, per un Cagliari che cerca conferme dopo la seconda vittoria stagionale in campionato e un Bologna che vuole prendersi la parte sinistra della classifica.

I precedenti
All’andata giocata al Dall’Ara, il Cagliari uscì sconfitto per 2-0 subendo entrambi i gol nella ripresa. De Silvestri poco dopo l’inizio della seconda frazione e Arnautovic sul finale riconsegnarono ai felsinei una vittoria che mancava da un mese mentre il fondo della classifica si faceva sempre più vicino per i rossoblù isolani. Da quel primo novembre però sono passati più di sessanta giorni e le cose non sono state facili né per l’una né per l’altra parte: Mihajlovic ha dovuto fare i conti con gli infortuni, Schouten e Dominguez su tutti, con l’altalenanza nei risultati e soprattutto con il coronavirus nelle ultime settimane; Mazzarri, invece, proprio nella partita contro il Bologna aveva visto iniziare incrinarsi il rapporto tra Caceres e la società, e solo l’inizio di una annunciata rivoluzione e del nuovo anno hanno portato i secondi tre punti in stagione. Nell’annata scorsa, in quella che ancora era la Sardegna Arena, il Cagliari riuscì a strappare la vittoria grazie a un colpo di testa di Daniele Rugani, dando la vittoria numero 14 agli isolani in Serie A contro i bolognesi, la terza consecutiva in casa contro Soriano e compagni. In Sardegna i dati parlano chiaro: è la squadra di casa che ha avuto più volte ragione, contro le sole quattro vittorie della squadra ospite che però è riuscita a fermare il risultato sul pareggio tredici volte. L’equilibrio regna se si guarda al dato generale: sono infatti venti le vittorie dei sardi, ventuno quelle emiliane-romagnole e ventidue i pareggi totali. E il bilancio delle ultime dieci sfide ne è l’ulteriore testimonianza: tre successi per parte e quattro pareggi, dati che preannunciano una gara aperta.

Costanza
I punti sono la cosa più importante, un tesoro da scovare che sembra ancora più prezioso dopo l’attesa. Mazzarri cerca però anche quella continuità mai trovata dal suo arrivo in Sardegna e che darebbe più credibilità alla corsa salvezza degli isolani. Dopo i tre punti contro la Sampdoria per 1-2 di giovedì 6 gennaio, il Cagliari dovrà cercare una seconda vittoria consecutiva che manca da aprile 2021, quando il Cagliari di Semplici ne collezionò tre. Per raggiungere l’obiettivo potrebbe essere importante cercare di mantenere la porta inviolata: per undici partite interne di fila il Cagliari ha subito almeno un gol, la seconda peggiore striscia di sempre dietro i diciassette incontri senza clean sheet risalenti ad aprile 2015. Anche Mihajlovic però ha bisogno di trovare costanza nei risultati e non solo: il Bologna ha vinto tre delle ultime quattro gare giocate in trasferta – una sconfitta contro il Torino – e nell’ultima gara contro il Sassuolo ha tenuto la porta inviolata, dato che se si dovesse ripetere anche contro gli isolani significherebbe pareggiare un record di due partite a reti inviolate che dura dal 2017. Inoltre, il tecnico serbo potrebbe togliersi una importante soddisfazione personale. Nell’era dei tre punti, solo un allenatore del Bologna, Stefano Pioli, è riuscito a battere nella stessa stagione il Cagliari: nessun’altra guida tecnica è riuscita a ripetersi tra andata e ritorno nella storia recentissima del club ma l’ex giocatore di Lazio ed Inter ha ancora le carte in regola per farlo.

La legge del gol
Joao Pedro-Pavoletti: anche contro il Bologna, la coppia d’attacco dovrebbe essere quella già vista più volte nelle ultime stagioni e nella seconda vittoria stagionale contro la Sampdoria. Il capitano rossoblù sarà sicuramente l’osservato speciale della difesa bolognese, anche per via dei dati fatti registrare in Sardegna: il numero 10 ha preso parte a cinque delle ultime sette reti alla Unipol Domus del Cagliari, grazie a quattro gol e un assist. Numeri che irrobustiscono il contributo totale dell’italo-brasiliano quando si gioca tra le mura amiche dove JP ha segnato il 58% delle reti isolane, la percentuale più alta per un giocatore in Serie A. Statistiche che potrebbero stimolare un Pavoletti decisivo nel match contro la Samp ma che non riesce ad andare a segno per due volte consecutive da maggio 2019. Dall’altra parte però, nonostante l’assenza di Musa Barrow, bisognerà fare attenzione sia a Marko Arnautovic – sei gol in stagione, il migliore nella rosa di Mihajlovic – che a Riccardo Orsolini: l’estroso esterno bolognese ha sempre preso parte ad un gol nelle ultime tre partite giocate, un assist contro la Fiorentina e due reti tra Torino e Sassuolo, e non ha mai fatto di meglio in carriera nella massima serie.

Matteo Cardia

 
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