Cagliari come denominatore comune, il 1991 anno di un incontro sfiorato e mai avvenuto. Claudio Ranieri e Pierpaolo Bisoli si ritroveranno sabato 1 aprile da avversari, per la terza volta sulle opposte panchine, dopo che oltre trent’anni fa il destino non li fece trovare in Sardegna solo per poco. Il tecnico romano aveva appena salutato il rossoblù per volare in direzione Napoli, l’attuale allenatore del Sudtirol arrivava nell’Isola dalla Serie C con il Viareggio per ritagliarsi uno spazio nel centrocampo di Giacomini prima e Mazzone poi.
Specialista
Destino comune, non solo quello che lega i due alla maglia rossoblù. C’è anche quello da subentranti in questa stagione, cercare di raddrizzare una situazione precaria la missione tra Cagliari e Bolzano. Con tempi e modi diversi, pur partendo dagli stessi presupposti. Bisoli ha preso in mano il Sudtirol alla quarta giornata dopo una partenza fatta di tre sconfitte, dall’altra parte Ranieri è arrivato in Sardegna dopo la fine del girone di andata con l’obiettivo di ridare speranze di promozione. Se nell’Isola le ultime due vittorie hanno riportato i risultati all’altezza delle aspettative, in Alto Adige il lavoro del tecnico di Porretta Terme è andato ben oltre le previsioni. Terzo posto da neopromossa, due sole le sconfitte da quando Bisoli si è messo al timone della squadra, dieci i punti di vantaggio sul Parma – prima squadra fuori dalla zona playoff – e sei sul Cagliari prossimo avversario. E solo cinque dal Genoa secondo, per alimentare il sogno di una doppia promozione che ripeterebbe quella messa a segno con il Cesena nel biennio 2008-10. Un percorso che ha confermato Bisoli come uno degli specialisti della cadetteria, categoria nella quale sempre a Cesena ha conquistato la Serie A anche nel 2013-14. In mezzo l’esperienza breve sulla panchina del Cagliari, con un ricordo su tutti che riporta proprio a Ranieri.
Passato
Undici settembre 2010, al Sant’Elia arriva la Roma di Sir Claudio. Sulla panchina rossoblù siede proprio Bisoli, è la seconda giornata del campionato di Serie A e il punteggio al fischio finale è di 5-1 in favore del Cagliari. L’apice, o meglio l’illusione di una stagione da protagonista per il tecnico di Porretta Terme che, al contrario, dopo quella vittoria vedrà la sua strada dirigersi piano piano verso l’esonero. Dopo dodici giornate e il penultimo posto in classifica, infatti, l’allora presidente Massimo Cellino deciderà di chiamare Roberto Donadoni al suo posto. Due sconfitte consecutive in casa – Napoli e Genoa, entrambe negli ultimi minuti – e soprattutto un attacco sterile che non compensava una difesa solida. Quattro le gare terminate a reti bianche, alle quali si aggiunsero altre tre senza che il Cagliari riuscisse a segnare, cinque le sconfitte a fronte di sole due vittorie e cinque pareggi. In un percorso che ricorda quello dei rossoblù della prima parte di campionato. Le strade di Bisoli e Ranieri si sono incrociate nuovamente il 24 settembre del 2011, entrambi su panchine diverse in un Bologna-Inter che vide l’attuale allenatore rossoblù – allora nerazzurro – prevalere sul collega per 3-1 al Dall’Ara.
Specchio
Partire dalla difesa, costruire le fondamenta per poi modellare la casa sulla solidità della retroguardia. Idea comune tra i due allenatori prossimi avversari alla Unipol Domus, a maggior ragione in una categoria come la Serie B nella quale la continuità – a costo di qualche pareggio di troppo – è spesso arma vincente. D’altronde, come ha detto spesso Ranieri, se non si può vincere l’importante è non perdere, frase che ben si sposa con la filosofia di Bisoli. Sia Cagliari che Sudtirol, infatti, sono tra le squadre che hanno pareggiato di più in campionato – dodici – e per confermare le caratteristiche del Bisoli allenatore i bolzanini hanno la terza miglior difesa della categoria e il peggior attacco tra le prime dieci in classifica. Dato ancora più eclatante se si guarda al solo girone di ritorno, nel quale il Sudtirol è la squadra che ha subito meno reti in assoluto – solo 4 in 11 gare – e resta assieme al Como quella che ne ha segnato meno tra le prime otto – soltanto 13. Filosofia comune con Ranieri che dal suo arrivo ha cambiato nettamente il trend alla voce gol subiti, solo 6 in 11 gare, e con le ultime due vittorie ha aumentato anche quello dei gol realizzati (15). Ma il dettaglio che più di tutti evidenzia la svolta impressa dai due subentranti è quello della media punti, nel caso dei biancorossi passata da 0 in 3 partite agli 1,89 dall’arrivo di Bisoli, mentre in quello dei rossoblù dagli 1,22 di Liverani agli 1,82 di Ranieri.
Bestia nera
Il ritorno di Bisoli a Cagliari da avversario sarà dunque una sfida nella sfida per il tecnico romano. Così come lo sarà per l’ex mediano rossoblù che non ha mai perso in campionato nelle sfide da allenatore contro il suo doppio passato, ma solo in Coppa Italia sulla panchina della Cremonese nel 2020. Il pareggio dell’andata all’ultimo minuto, le due gare del 2015-16 – una vinta e una impattata quando il suo Perugia prima fermò al Curi gli uomini di Rastelli, poi espugnò il Sant’Elia – a ricordare precedenti che dimostrano la pericolosità del Bisoli avversario. Senza dimenticare che il Sudtirol non perde dal 26 dicembre, ultima del girone di andata in casa contro il Modena, mentre in trasferta la sconfitta manca dalla sedicesima, 8 dicembre contro il Genoa. Toccherà a Ranieri sfatare questo ennesimo tabù dopo aver cancellato quello delle vittorie lontano da casa con i tre punti di Reggio Calabria. Per dare una spallata al campionato, avvicinare il terzo posto e vincere la sfida nella sfida contro l’altro passato rossoblù. In un anticipo di playoff occasione per inviare segnali alle avversarie, partendo proprio dal Sudtirol e da Bisoli.
Matteo Zizola