Una prova di forza, una dimostrazione di nervi, ma soprattutto un segnale chiaro ed evidente che questa squadra c’è e non lascerà niente di scontato al Cesena o alle altre pretendenti alla vetta di questo Girone B della Serie C. Per la Torres il successo per 2-1, in rimonta, nel posticipo del lunedì in casa della Vis Pesaro ha tutto il sapore della sfida verità che fa capire davvero che il sogno può sempre di più prendere i contorni dell’obiettivo concreto. E non a caso per la prima volta in stagione a sbilanciarsi è stato lo stesso Alfonso Greco, solitamente abbottonato a livello di dichiarazioni ed emozioni: “Il nostro vero obiettivo a questo punto della stagione? Sinceramente in questo momento non lo so neanche io”. La Torres conserva quel fascino di chi vive con leggerezza l’ambizione di un qualcosa inseguito per 120 anni, ma al tempo stesso i sassaresi iniziano ad avere sempre maggiore coscienza della forza, sia tecnica che mentale, del gruppo costruito tra campo e mercato in estate con qualità e ordine, all’ombra di tante nobili decadute del girone.
Messaggio
Senza Scotto, Diakite, Mastinu e Zecca e con un Kujabi ancora lontano dalla migliore forma la Torres a Pesaro ha mandato l’ennesima conferma a se stessa e al campionato del valore della formazione a disposizione di Greco. Eroe di serata un Fischnaller che sembra torresino da una vita e non solo da qualche mese, con il bolzanino che non faceva due o più gol in Serie C dalla tripletta rifilata in campionato all’Olbia nella passata stagione il 31 gennaio scorso alla venticinquesima giornata. Ma quello allo stadio Benelli è stato il successo dello spogliatoio e dell’unità per i rossoblù. Magari meno bella e pimpante di altre vittorie ma sicuramente una, tra le dieci fatte fin qui, delle più importanti per la mentalità e per il futuro. E non è un caso che tutti, da Greco ai suoi giocatori, nel finale di gara abbiamo usato le parole messaggio e risposta come termini chiave dell’incontro e del momento dei sassaresi. Molto bella anche l’esultanza di cuore tutti insieme dei rossoblù sotto il settore ospiti, con circa una quarantina supporter presenti, e l’incursione a Greco in diretta Rai che conferma l’entusiasmo e il sentirsi una grande famiglia. Forse il valore che rende più concreto il sogno verso la vetta di questa squadra.
Cesena
Non guardare al Cesena ora diventa un esercizio di stile non facile, anche perché pur con tutte le giustificazioni del caso e con l’obiettivo che resta quello dei playoff e non della vittoria del campionato è naturale che fino a quando la squadra di Antonelli e soci giocherà in questo modo il paragone diretto tra i romagnoli e la Torres verrà naturale. Soprattutto fino a quando i ragazzi di Greco riusciranno a rispondere colpo su colpo, e non era scontato non subire lo svantaggio iniziale della Vis Pesaro dopo la prova di carattere e di forza dei bianconeri nelle ultime settimane. Con il fatto di giocare per la prima volta dopo il Cesena che in qualche modo avrà influito anche nelle pressioni dello spogliatoio sassarese. Nel prossimo turno, contro il Gubbio, la Torres tornerà a giocare dopo gli uomini di Domenico Toscano, con il Cesena atteso dalla sfida non semplice in casa di un Pescara in crisi. Ma battere il Gubbio, pur con i rientri di Scotto e Mastinu, non sarà una passeggiata di salute per i rossoblù dato il rendimento altalenante e allo stesso tempo imprevedibile degli umbri fin qui.
Roberto Pinna