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L'esultanza della Torres dopo la rete dell'1-0 segnata da Scotto contro il Pineto | Foto Alessandro Sanna

Torres | Un campionato fuori di testa, ma gennaio chiede lucidità

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Alfonso Greco se ne intende di ippica? Non lo sappiamo, intanto grazie a una splendida punizione di Gigi Scotto, che si sblocca dopo undici turni giocati senza segnare, la sua Torres fa 1-0 contro il Pineto e si regala un Natale fuori di testa, per citare lo stesso capitano dei rossoblù. Quarantaquattro punti in un girone, qualcosa di impressionante. Un ritmo da 88 punti a campionato. Qualcosa che a Sassari nessuno, neanche il più ottimista dei tifosi, si sarebbe immaginato solo qualche mese fa.

Gioco mentale
In attesa del Cesena la Torres è virtualmente campione di inverno e, al di là di come andrà la gara dei bianconeri a Perugia, per i rossoblù era importante chiudere l’anno stando lì attaccati ai ragazzi di Domenico Toscano, che sia con il fiato sul collo o con il corto muso davanti. Tutta una questione di sottili sfumature umorali che la squadra di Greco dovrà essere brava a sfruttare nella classica lotta di Davide contro Golia, dell’outsider contro la favorita. Anche perché dalle parti del Manuzzi dopo l’1-1 contro la Torres di una sola settimana fa sono in tanti ad aver cambiato idea sui sardi, e nessuno a Cesena pensa più di poter ammazzare il campionato non appena si spegnerà il “fuoco di paglia” rossoblù, per citare i commenti circolati su stampa e social prima della sfida al vertice. Attenzione poi a sottovalutare la prova caratteriale mostrata dalla Torres contro il Pineto. Non è un semplice 1-0. Ma è un successo sofferto e voluto ottenuto con una partenza sprint, non scontata dopo le soddisfazioni recenti, e poi difeso sulle continue folate di una rosa abruzzese che è dura a morire e che in stagione aveva fatto punti praticamente contro tutte le “big” del campionato. Il Pineto è una squadra che cerca spesso il lancio, che si chiude e che riparte veloce. La classica formazione che ti porta a giocare male. La vittoria con il minimo scarto del Vanni Sanna è una importante prova di maturità del gruppo di Greco per ciò che dovrà essere anche il girone di ritorno.

Futuro
Dopo la sosta la Torres resterà ancora in casa per affrontare la Recanatese, ma la vera sfida di inizio 2024 per i rossoblù sarà non subire i cambi di equilibri, interni ed esterni, che darà il calciomercato. Le avversarie si rinforzeranno, questo è certo. E alcuni valori di forza cambieranno. Non a caso Greco sul girone di ritorno è stato breve, come abitudine, ma chiaro: “A gennaio inizia un altro campionato”. Allo stesso tempo anche la Torres qualcosa in sede di trattative farà e dovrà essere un bravo alchimista il direttore sportivo Andrea Colombino. In un compito che nessuno ora vorrebbe avere. Ritoccare una macchina quasi perfetta è sempre difficile, al tempo stesso però qualche rinforzo, specie nelle alternative sulle fasce a Zecca e Liviero, sembra poter essere utile a questa rosa. Greco è stato chiaro anche in questo senso: “Abbiamo già parlato con il club, abbiamo le idee chiare su cosa fare”. Tecnico romano che ha analizzato anche la situazione di Kujabi. Il centrocampista in prestito dal Frosinone è tornato a Sassari con l’obiettivo di essere protagonista, ma nelle ultime settimane ha trovato sempre meno spazio: “Capisco il ragazzo, ma io ho provato a farlo giocare in più ruoli pur di utilizzarlo. A nessuno piace giocare meno, ma tutti sono importanti. Conosciamo bene le sue qualità e io non chiudo la porta a nessuno. Se vuole restare, resta”.

Allenatore
A fine gara lo stesso Greco si è lasciato andare a una battuta, gesto questo meno di abitudine davanti alle telecamere per l’ex Lanusei: ” Quest’anno almeno mangio il panettone”. Il riferimento è all’esonero sotto Natale della scorsa stagione dopo la sconfitta interna con la Virtus Entella, prima di tornare in primavera alla guida della panchina rossoblù e portare la Torres alla salvezza. Ed è incredibile come in un anno il mondo dalle parti del Vanni Sanna sia finito sottosopra. Il tecnico ha saputo trasformare mugugni e fischi in applausi e la squadra si è legata a doppio nodo con la città così come non accadeva da più di un decennio. Un bel percorso quello dell’allenatore che in un qualche modo riflette anche quello del club. Una sorta di lungo romanzo di formazione dove sbagli e tentativi portano i protagonisti a crescere. E alla proprietà rossoblù va riconosciuto che in due anni e mezzo gli step in avanti sul campo e fuori sono stati esponenziali. Con la consapevolezza che tra strutture, sviluppo del settore giovanile, programmazione della prima squadra sul lungo termine e stabilizzazione del mondo Torres nel panorama calcistico italiano le sfide da affrontare sono ancora tante e complicate. Intanto però c’è un Natale fuori di testa da godersi. Ed è tutto meritato.

Roberto Pinna

TAG:  Serie C Torres
 
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