Nella vita far convivere consapevolezze e ambizioni è sempre l’esame più difficile. Da una parte si rischia di preferire l’adagiarsi nella propria comfort zone, mentre dall’altra il pericolo è quello di tentare il salto verso qualcosa di ancora non raggiungibile. Un momento di scelte e crescita importante che sta attraversando anche la Torres di Alfonso Greco, sempre più capolista del Girone B della Serie C.
Momento e calendario
Sesta vittoria nelle prime sei di campionato per i rossoblù sassaresi. Con il 6 che per gli antichi greci e romani era il numero di massima espressione della bellezza. Soprattutto per la Torres zero gol subiti nelle ultime quattro gare giocate. Da quel 3-0, netto e crudo, del Nespoli contro l’Olbia, nel derby isolano, la squadra di Greco ha imparato non solo a farsi apprezzare per il gioco di qualità e intensità, ma in maniera particolare a essere solida e cinica. Come dimostrato ad Alessandria contro la Juventus Next Gen. Dopo un primo tempo letteralmente dominato con 4-5 nitide palle gol, i rossoblù, sciuponi più del solito, avrebbero potuto spegnersi nella ripresa sull’uscita forte dagli spogliatoi dei bianconeri. E invece con la testa e anche grazie alla qualità dei singoli (alcuni letteralmente ritrovati come il match-winner Liviero) i sassaresi hanno portato a casa altri tre preziosi punti. Un successo utile non solo per continuare a sognare, ma in maniera particolare per dare nuova linfa a una squadra che già arriva da tante partite condensate in poche settimane e che è attesa da un ottobre complicatissimo, con nell’ordine: il derby interno di mercoledì 4 ottobre contro l’Olbia in Coppa Italia, poi la Lucchese (che è l’unica miglior difesa rispetto alla Torres con una sola rete subita) al Vanni Sanna, le trasferte di Perugia e Pescara con in mezzo il Pontedera all’Acquedotto, per chiudere il mese sempre in casa contro la Spal.
Singoli
La sfida all’Under 23 della Vecchia Signora ha evidenziato alcune storie nella storia vissute al momento dei vari singoli a disposizione di Alfonso Greco. Il portiere Zaccagno per fare un esempio, nonostante una partita inoperosa fino al 94’, ha dimostrato ancora una volta di potersi fare trovare pronto, con un grandissimo salvataggio in tuffo sul suo palo sul tiro di Anghelé a tempo quasi scaduto. La conferma che l’ex Rimini dopo alcune stagioni poco fortunate vuole dimostrare a tutta la categoria il suo assoluto valore. Oppure l’abilità del club e del tecnico di recuperare mentalmente un calciatore con un piede troppo importante per la Serie C come Liviero. Il sacrificio di Giorico, la bravura di Fabriani nel lavoro da braccetto di destra in difesa o il sacrificio di un Fischnaller a cui per esplodere davvero a Sassari sembra mancare solo un gol, anche sporco, anche di rapina. E non va dimenticato che la Torres in questa prima parte di stagione è riuscita a rendere al meglio anche se con alcuni giocatori ancora da inserire a livello di condizione, come Kujabi (ingenuo ad Alessandria nella gestione dei cartellini) o Mastinu (parso in evidente crescita e vicino alla forma ottimale contro la Juve Next Gen). Senza dimenticare che la squadra di Greco sta facendo a meno di alcuni giocatori importanti, come Diakite, che starà fuori ancora per un paio di partite per un problema muscolare, o come il centrale Antonelli, che punta al recupero per la Lucchese.
Testa
Nello step di crescita tra consapevolezze e ambizioni è importante anche lasciare da una parte la continua caccia alle streghe, che è un po’ tipica dell’ambiente sassarese. Basta pensare a voli pindarici, ai “pindacci” (iettatori) o a crepe che al momento non stanno in nessuna parete. Come si è letto in parte sui social a tinte rossoblù. Per esempio, ieri al cambio tra Greco e Scotto c’è stato un dibattito acceso tra i due, come è nella logica di un momento concitato del match tra due persone con dei caratteri forti e che ci tengono particolarmente al risultato. Tutto è rientrato dopo pochi minuti, in una scena come tante se ne vedono nel mondo del pallone. Inutile provare a fare dietrologia, anche perché tra i primi a volere la conferma del tecnico romano c’è stato, agli inizi dell’estate, proprio il capitano dei rossoblù. Con l’allenatore ex Lanusei che ha visto anche nuove dita puntate per la gestione della sostituzione di Kujabi. Ma lo stesso allenatore romano a fine partita ha ammesso in sala stampa di aver pensato prima al cambio e di aver sbagliato ad aspettare troppo per farlo. E alla fine l’abilità di un gruppo forte, e di un ambiente sano, nel momento di massima espressione di entusiasmo sta proprio nel saper riconoscere i propri sbagli per trasformarli in occasioni per migliorare ulteriormente, senza creare inutili ansie.
Roberto Pinna