Patricio Alexis Goglino per gli amici Pato e per la Torres, invece, un altro diamante grezzo da valorizzare sulle orme di quanto fatto negli ultimi tre anni con Francesco Ruocco. La gara di Coppa Italia persa per 2-1 al Vanni Sanna contro il Mantova, sebbene non sia valsa il passaggio del turno ai sassaresi, ha permesso al talentuoso classe 2001 non solo di realizzare la sua prima rete tra i professionisti, ma in particolare di mandare un messaggio chiaro alla dirigenza e a mister Alfonso Greco circa la sua volontà di diventare uno dei protagonisti in quel di Sassari.
Cambio di programma
Da possibile partente in prestito, con le valigie già pronte per disputare un’annata in un’altra piazza di C, a pedina sul quale puntare. Ne è passata di acqua sotto i ponti in queste tre settimane di allenamenti per l’esterno argentino. Non solo talento, ma in particolare determinazione nel giocarsi le proprie carte al fine di conquistare la fiducia di Greco. Una dimostrazione del proprio valore avvenuta in quel di Sappada con Pato che, nel ritiro delle Dolomiti, oltre alla sua già nota e indiscussa qualità ha dato maggiori garanzie al proprio tecnico sotto l’aspetto tattico. Voglia di spaccare il mondo, ma insieme alla squadra: agendo in una posizione più centrale, duettando con i compagni, sfruttando le sue giocate e i suoi guizzi in maniera più funzionale. Come accaduto in occasione della rete dell’1-2 realizzata contro il Mantova e come testimoniato anche dal tecnico dei sassaresi Greco nella sala stampa del Vanni Sanna a margine della sfida contro i virgiliani: “Goglino sta crescendo rispetto alla stagione appena trascorsa, è migliorato anche nel modo di stare in campo. È più partecipe al gioco e se fa quello step in più che gli sto chiedendo sono sicuro che sarà una pedina molto importante per la squadra”.
Crescita
Dalla frizzantezza messa in mostra contro la Clodiense nella prima uscita amichevole stagionale, con Goglino che ha ben dimostrato ma allo stesso tempo ha confermato quella poca incisività negli ultimi metri del campo già vista la scorsa annata. Per arrivare al dribbling sul limite dell’area e la conclusione potente con il mancino che si è spenta in rete contro il Mantova, dimostrando di poter essere non solo giocoliere ma anche finalizzatore di questa Torres. Ora Goglino dovrà riconfermare quanto di buono visto sabato 3 agosto seguendo i consigli del proprio tecnico. Dal trovare maggiore libertà negli ultimi metri del campo, in termini di giocate e posizionamento, ma anche dalla capacità nel dialogare in maniera più rapida e concreta con i compagni. Una lista di compiti da svolgere per riuscire a fare il giusto salto di qualità e diventare l’arma in più per la formazione sassarese. Una centralità all’interno della Torres che passerà in particolare da una maturazione mentale. Dal saper reggere le pressioni e le aspettative che la piazza e il club hanno sul suo talento, allo spirito di sacrificio nel fare entrambe le fasi a cui sono chiamati i trequartisti nel 3-4-2-1 di Greco. Un gioco di equilibri che Goglino dovrà assimilare e padroneggiare perché alle porte, dopo la prima annata di assestamento tra i professionisti, c’è la stagione della verità. Pato ha giocato le sue carte, ha ottenuto la fiducia di Greco, però considerato l’addio di Ruocco ha la possibilità di fare all-in per diventare l’uomo capace di non far pesare l’assenza del talentuoso fantasista campano.
Andrea Olmeo