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Torres | Scelte e percorso, dalla Ternana un campanello d’allarme da non sottovalutare

L'undici rossoblù sceso in campo in Torres-Ternana | Foto Alessandro Sanna
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Ancora una Torres dal doppio volto quella vista al Vanni Sanna ieri 20 settembre e che ha impattato per 1-1 contro la Ternana. Ancora una squadra che approccia bene nel primo tempo, ma perde terreno nella ripresa. Che subisce gol su situazioni di calcio da fermo e che per colpa di queste situazioni è a digiuno dal successo da quattro turni, ovvero dall’1-0 casalingo contro il Pontedera dello scorso 23 agosto. I soliti “vecchi” errori che al momento gettano la squadra allenata da Michele Pazienza al 15° posto in classifica, a una sola lunghezza e casella di distanza dalla zona playout, all’alba di una settimana intensa e difficile con Juventus Next Gen e Ascoli ad attendere i sassaresi tra martedì 23 settembre e sabato 27.

Scelte
Sono diversi gli spunti di riflessioni all’indomani della gara pareggiata contro la Ternana. A partire dalle scelte iniziali, con Giorico e Zecca lasciati in panchina, passando per la novità del doppio centravanti con Diakite e Musso per la prima volta insieme dal primo minuto. Un’accoppiata che ha lasciato buone sensazioni e che, una volta affinata l’intesa, potrebbe essere una soluzione alternativa interessante. Per arrivare ai singoli, quindi un Lunghi che dopo l’ottima prova contro il Pontedera ha faticato a brillare. Con il classe 2003 che sì ha mostrato dei pregi, ma allo stesso tempo ha evidenziato diversi aspetti da migliorare per poter incidere come ci si aspetta da un giocatore con le sue caratteristiche. “Deve capire quando forzare la giocata, quando è il momento di mantenere il possesso della palla o quando invece è necessario passarla. Per crescere su questo aspetto serve però fare esperienza”, così Pazienza sul 20 rossoblù a margine del match contro le Fere. Un po’ di bastone e tanta carota per un giocatore con potenzialità, ma che deve riuscire a esaltare le sue caratteristiche mettendole al servizio della squadra. L’unicità di Lunghi, come detto Pazienza, per strappo e imprevedibilità, che sta facendo vivere delle settimane da spettatore a Carboni. Con il giovane sassarese, acquistato lo scorso gennaio e su cui la società puntava e punta tanto, a mettere in fila la seconda panchina consecutiva e lo zero alla voce minuti giocati. Come detto, guardando alle scelte degli undici iniziali, da un lato sono comprensibili sia considerando la settimana che attende i rossoblù e sia per la condizione di alcuni singoli, specie dei nuovi ancora non ottimale, come dimostrato poi nei 90 minuti più recupero contro la Ternana. Da uno Scheffer che ancora deve assimilare i meccanismi, passando per uno Starita che dopo un’annata ai margini deve ritrovare il ritmo gara, con la titolarità contro il Bra e l’apporto a gara in corso di ieri 20 settembre contro i ragazzi di Liverani a dimostrazione del suo stato attuale. Per arrivare a un Di Stefano in ripresa dopo il problema fisico accusato nelle scorse settimane.

Partenza
Periodo particolare quello che si sta vivendo in casa Torres. Da un lato i segnali incoraggianti mandati nelle gare d’esordio in Coppa Italia e campionato, vinte rispettivamente contro Livorno e Pontedera, dall’altro le prestazioni poco convincenti viste nei match persi contro Campobasso e Pianese, e pareggiati sul campo del Bra e al Vanni Sanna contro la Ternana. Un rendimento altalenante che se da un lato può essere lecito, considerati i tanti addii e nuovi arrivi durante il mercato estivo, sia a livello di rosa che di panchina, dall’altro però lascia spazio a riflessioni sul tipo di campionato che si dovrà vivere nell’annata 2025/26 a Sassari. Certo cinque giornate sono poche per capire quale sarà il percorso, ma allo stesso tempo possono bastare per poter fare un paragone. Il bottino ottenuto dalla Torres in queste prime cinque giornate, come detto, è di 5 punti in 5 gare. Frutto di una vittoria (Pontedera 1-0), due sconfitte (Campobasso 2-1 e Pianese 0-2) e due pareggi (Bra 1-1 e Ternana 1-1). Lo stesso numero di punti e lo stesso score dell’annata 2022/23, ovvero quella del ritorno in Serie C, con i ragazzi allenati da Greco che allora misero in fila due sconfitte (Virtus Entella 1-0 e San Donato Tavarnelle 1-2), due pareggi (Cesena 0-0 e Imolese 1-1) e un successo (Recanatese 0-2). Stesso bottino, con avversarie però di altro blasone e spessore, due delle quali hanno conquistato la promozione diretta nelle successive due annate (Cesena 2023/24 e Virtus Entella (2024/25) in una stagione in cui la Torres conquistò la salvezza diretta, ma all’ultimo respiro. Nei due campionati successivi, al termine delle prime cinque giornate, i rossoblù si trovavano al primo posto a punteggio pieno nel 2023/24 (15 punti) e al terzo posto a quota 9 punti nel 2024/25 (2 vittorie e 3 pareggi). Insomma 4 annate a confronto che sebbene siano riferite a una fase embrionale di una lunga annata, lanciano qualche campanello d’allarme da invertire per evitare di vivere una stagione in cui guardarsi alle spalle piuttosto che davanti a sé.

Andrea Olmeo

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