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Torres | Reazione, mercato e punti da migliorare: cosa lascia il Mantova a Greco?

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Il calcio d’agosto, come sempre, va preso con le pinze e non considerato per verità assoluta della stagione in arrivo. Però il primo turno preliminare di Coppa Italia contro il Mantova, perso per 2-1 al Vanni Sanna, ha lasciato alla Torres di Alfonso Greco alcune buone indicazioni in vista del prossimo campionato di Lega Pro che dovrà vedere i sassaresi ancora in lotta per un ruolo di vertice nel girone B.

Coraggio o follia?
Come tutte le sconfitte, l’eliminazione dalla Coppa Italia per mano dei ragazzi di Davide Possanzini e dell’ex, acclamato e applaudito, Francesco Ruocco è un bicchiere o mezzo pieno o mezzo vuoto. Dipende dai punti di vista. Partendo dalle cose ancora da registrare c’è sicuramente la tranquillità difensiva. Vero, il Mantova ha un attacco di primo ordine, fatto di qualità, esperienza e rapidità, ma la scelta di Greco di giocare a tre contro tre punte e con due quinti molto offensivi come Zecca e Liviero, che quasi mai, soprattutto il secondo, hanno dato il giusto raddoppio a inizio gara ha portato i rossoblù a concedere tanto. A fine gara l’allenatore romano ha lodato il coraggio e l’intraprendenza dei suoi nell’uno contro uno. E la scelta del tecnico di provare a non snaturare la Torres al di là della forza dell’avversario denota fiducia nell’identità della sua squadra. Però poi restano anche le occasioni concesse, con il Mantova che con un pizzico di cinismo in più avrebbe anche potuto chiudere la sfida con 4-5 reti. Per restare ai vertici in Serie C servirà lasciare meno spazio, perché se è vero che difficilmente sul cammino ci saranno squadre attrezzate come il Mantova è altrettanto vero che il prossimo girone B si preannuncia molto equilibrato e con diverse società, tra cui anche piazze molto importanti per la terza serie, che puntano al salto di categoria. Qualcuno direbbe serve un rinforzo. Vero, probabilmente per le rotazioni e il giusto equilibrio di reparto è fondamentale l’arrivo di un altro braccetto mancino. Ma l’impressione è che il sistema di forti preventive con linea alta dei tre dietro, unito a due quinti di spinta massima debba ancora essere registrato a puntino da Greco. Anche perché la carta di identità conta per tutti e prima o poi non si potranno chiedere continui straordinari a Dametto, Antonelli e Idda. Come dimostrato nelle stesse scelte iniziali con il Mantova, con Fabriani utilizzato come braccetto mancino.

Carattere
Il segnale più solido però della gara contro il Mantova è uno: il carattere. Nel momento più complesso a inizio ripresa Greco ha cambiato le carte, buttato nella mischia Mastinu e Goglino e fatto capire ai suoi che la gara non era finita. E infatti è arrivata la reazione con la Torres che ha mostrato di avere ancora tanta fame nonostante l’ottima scorsa stagione. La prima rete di Goglino tra i professionisti ha aperto a una serie di buone occasioni rossoblù che hanno sfiorato il 2-2. Anche se la vittoria finale degli ospiti ai punti resta giusta. Lo spirito da battaglia e anche la qualità nei cambi sono probabilmente l’aspetto che più hanno soddisfatto Greco nell’analisi del 2-1 subito al Vanni Sanna.

Centrocampo, Goglino e Varela
Tra le cose che ancora lasciano dei dubbi c’è il centrocampo. Brentan ha mostrato segni di buon calcio, specie nel primo tempo. Giorico ha ideato due-tre imbucate delle sue ma è sembrato faticare nell’avere troppi compiti anche difensivi. Quando deve inseguire tanto non gioca il calcio che vorrebbe. Le opzioni in panchina sono Nunziatini o Masala, oppure riportare Mastinu in mezzo e l’idea è che manchi, nonostante Greco dica che preferisce mettere in campo tutta insieme dall’inizio la qualità, un mediano di rottura che sappia far respirare un po’ i compagni votati alla manovra. Da capire se il direttore sportivo Andrea Colombino e il club batteranno un colpo in questo senso da qui a fine mercato. Molto bene invece Pato Goglino. Non tanto, o non solo, per il primo gol, che ha dedicato alla mamma in Argentina, ma per l’applicazione tattica. Spesso Pato aveva entusiasmato per delle giocate di qualità ma un po’ fini a se stesse, spesso troppo larghe sulla fascia. Contro il Mantova è stato più al centro della costruzione offensiva, prendendosi anche nuove responsabilità. In ritiro a Sappada ha convinto la Torres a puntare forte su di lui e a non mandarlo in prestito e contro il Mantova di Possanzini ha mandato il definitivo messaggio a Greco: “voglio essere protagonista”. L’allenatore romano ha fatto un percorso simile con Ruocco, portandolo in tre anni da abile folletto un po’ meno centrale nel gioco ad attaccante moderno abile anche in ripiegamento. Da capire se riuscirà a trasformare anche Goglino in un tesoretto per i rossoblù. L’argentino ha qualità e non si discute, ma per fare lo step giusto serve anche la corretta mentalità. Infine sono stata ottime le impressioni lasciate da Varela. A giudicare dal vociare del Vanni Sanna ad ogni suo strappo il feeling con il pubblico sassarese si è creato da subito e l’impressione che l’ex Reggiana farà divertire all’Acquedotto c’è. Varela, che ogni tanto esagera nel dribbling, ha mostrato anche di svariare tanto e offrire più opzioni oltre che all’attacco semplice alla profondità. Va capito se questo modo di giocare rossoblù esalterà Fischnaller e Scotto, o in generale una prima punta di quelle presenti in rosa. Perché l’impressione che ogni tanto manchi densità dentro l’area di rigore rimane. Ma anche qui, è solo calcio d’agosto. A Greco il compito di filtrare i giusti messaggi dati dalla gara al Mantova.

Roberto Pinna

TAG:  Serie C Torres
 
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