“Se dopo ogni partita siamo qui a recriminare su questo o quell’episodio significa che qualcosa non sta funzionando“. Parole e musica di Alfonso Greco al termine della sconfitta in casa al Vanni Sanna della sua Torres contro il Fiorenzuola. Un uno a zero che ha allungato l’astinenza dai tre punti dei rossoblù e che ha lasciato alcuni punti interrogativi sulla formazione sassarese alla voce maturità e cinismo.
Costante
La Torres contro gli emiliani nella prima frazione ha mostrato fatica in costruzione, con le uscite sugli esterni che senza Sanat e Ruocco infortunati e Liviero, entrato solo nella ripresa e anche lui non al meglio, stentano ad avere qualità e pericolosità. Nella seconda frazione invece i ragazzi di Greco hanno dimostrato ancora di non aver fatto quello step mentale giusto per strappare punti pesanti anche in una partita complessa e combattuta. E soprattutto per evitare di avere continuamente dei rimpianti sul risultato finale. Nel secondo tempo gli avversari hanno avuto due palle gol: la rete di Mastroianni e la traversa di Di Gesù. La Torres al contrario con Scappini, Masala e Sorgente ha avuto almeno 4-5 ottimi palloni per trovare quantomeno la rete dell’1-1. I rossoblù però sembrano ancora troppo Scappini dipendenti in avanti e quando l’esperto attaccante fatica a vedere la porta manca la cattiveria e la malizia degli altri calciatori a disposizione di Alfonso Greco nel portare gli episodi nel verso giusto. Quella contro il Fiorenzuola, dopo la sconfitta interna contro la Reggiana e le occasione sciupate con Rimini e Ancona in trasferta, doveva essere l’esame di maturità e invece è risultata una prova che ha allungato i dubbi sulla solidità soprattutto mentale di questo gruppo, con la classifica che inizia a spaventare di più e costringe i sassaresi a guardarsi con costanza le spalle a pochi passi dal giro di boa del campionato.
Singoli
La prova contro il Fiorenzuola ha permesso, viste le continue numerose assenze, a Greco di provare anche alcuni giocatori con meno minuti fin qui sulle gambe. Su tutti Samuele Pinna e Davide Luppi. Il primo era uno dei giovani della città chiesti a gran voce dalla piazza a Greco, la stessa tifoseria che al 52′ dopo una palla persa ha chiesto a gran voce dalla tribuna la sua sostituzione. Mentre il secondo è stato l’acquisto di punta dell’attacco estivo che fin qui, soprattutto per dei motivi fisici e di tenuta, aveva ampiamente deluso. L’ora scarsa giocata da Luppi è stata, considerando il percorso di condizione della punta, tutto sommato positiva, con anche qualche punizione di valore conquistata. Pur con un’intesa con Scappini da ritrovare, i due hanno giocato infatti troppo distanti, con Luppi che non è riuscito a dare profondità alla manovra rossoblù. Luppi che nella sostituzione è stato protagonista anche di una scenata di nervosismo nei confronti della panchina che ha scaldato, e non poco gli animi, nello staff di Greco e nello stesso allenatore romano. Con il battibecco che è andato avanti anche a partita conclusa. Episodi che capitano, specie quando le cose non vanno come vorresti. E mentalmente il siparietto conferma che Luppi nonostante una condizione ancora lontana dai suoi standard ha voglia di fare bene e non ha accettato il progetto sassarese solo per svernare in Sardegna. Dall’altra parte ora è importante che non si crei uno strappo non ricucibile tra giocatore e tecnici perché allo spogliatoio sassarese in questo momento serve tutto tranne che aggiungere del malumore a una continua riflessione sui punti lasciati per strada in maniera ingenua in questo torneo.
Capro espiatorio
In chiusura un passaggio va fatto su Greco. Dopo il Firenzuola il tecnico in modo scherzoso si è presentato in conferenza stampa esordendo con una battuta: “Forza iniziamo, tanto è tutta colpa di Greco”. Uno scherzo a denti stretti però. Perché il clima dell’ambiente nei confronti dell’allenatore non è dei più accomodanti, per usare un eufemismo. Greco è diventato il capro espiatorio per la piazza per i vari problemi della squadra. In parte è normale, fa parte del gioco del calcio però a Sassari un accanimento così diretto nei confronti di un tecnico non si vedeva da tempo. Specie considerando i risultati recenti ottenuti dall’ex Lanusei, che fin qui è comunque in linea con l’obiettivo stagionale della salvezza. Allenatore e club hanno le loro colpe sui vari risultati con rammarico raccolti in questa prima parte di stagione, non potrebbe essere altrimenti. Vedasi la scelta di alcuni profili esperti ma forse meno pronti, Luppi e Suciu su tutti, oppure per quanto riguarda la gestione di alcuni uomini, specie gli acciaccati cronici. Però va anche considerata l’esperienza di questa rosa nella categoria. Esclusi i due centrali, Lora, Liviero e le due punte Scappini e Luppi molti altri profili di questa Torres sono alla primissima esperienza nella categoria oppure alla prima occasione come titolari tra i professionisti. Da capire poi quanto in una stagione delicata come questa del ritorno in terza serie serva davvero ai rossoblù una rivoluzione tecnica, in quella che sulla carta deve essere l’annata per costruire con serenità le basi per un futuro più ambizioso in Serie C. La curiosità ora è vedere, in caso di nuovi risultati negativi per la Torres, quanto società e dirigenza si faranno influenzare dalla piazza. Oppure se andranno dritti con il progetto a lungo termine intrapreso un anno fa che sicuramente a gennaio potrà essere migliorabile e rivedibile in sede di calciomercato.
Roberto Pinna