Uno schiaffo a mano piena. Il segno di una, due, tre, quattro e cinque dita sulla guancia. Un colpo che fa più male perché incassato all’improvviso e senza troppo preavviso. Per la Torres di Alfonso Greco il durissimo 5-1 subito dalla Carrarese rappresenta l’ostacolo più grande da superare dopo un campionato da assoluta protagonista del Girone B della Serie C.
Momento
Rialzarsi da una “giornata storta”, per usare le parole del capitano dei sassaresi Luigi Scotto e del tecnico Greco al termine della partita da Carrara, non sarà scontato. Capiamoci, perdere in casa della quarta forza del campionato non è di per sé un dramma. Farlo come lo ha fatto la squadra rossoblù però apre a profonde riflessioni e può lasciare più che qualche scoria all’interno della testa dei giocatori, che dovranno essere bravi a resettare. E poi c’è il momento recente dei sassaresi nel torneo: sesto posto nell’ultimo mese per punti fatti, dodicesimo per rendimento in trasferta nelle ultime cinque giornate, terza peggior difesa, 11 gol, fuori casa nello stesso periodo (peggio fanno solo Sestri Levante e Recanatese con 12 gol subiti). Qualcosa lontano dal Vanni Sanna si è spento, basti pensare che l’ultimo successo fuori dalla Sardegna per la Torres è datato 20 novembre: 2-1 in rimonta alla Vis Pesaro.
Gestione
La sconfitta di Carrara sorprende per la dimensione del risultato, meno per il passo falso in sé. La Torres vista nelle ultime settimane, nonostante il successo nel derby casalingo contro l’Olbia, era parsa in calo in termini di freschezza e soprattutto in ottica solidità difensiva. Contro la Carrarese i rossoblù hanno ballato quasi su ogni chiara occasione da gol costruita dagli avversari. E il sterile possesso palla del primo tempo non basta a fare da contraltare a una bilancia fortemente pendente verso il negativo alla voce prestazione. Vero, il 5-1 probabilmente è figlio dei cambi spregiudicati dell’intervallo. Con Greco che pur di riprendere il pareggio sotto di 2-0 ha messo in campo quattro attaccanti tutti insieme, come Goglino, Ruocco, Scotto e Diakite. E alla fine perdere 3-1 o 5-1 cambia nella forma ma meno nella sostanza. Ma è altrettanto vero che Greco ha scelto di focalizzare il gioco della sua Torres su 13-14 giocatori e la sua squadra quando è costretta a fare delle variazioni va in difficoltà. Situazione che inoltre sembra aver spremuto un po’ troppo alcuni calciatori in questa fase del campionato, pensiamo al terzetto di difesa o a un Ruocco parso davvero con il fiato corto nelle ultime uscite.
Futuro
Quella che è appena iniziata sarà una settimana chiave per la Torres. Come giustamente ha detto Greco: “Il 5-1 di Carrara non cancella nulla del buono fatto fin qui”. Ma non deve nemmeno essere etichettato come un semplice passo falso. La netta sconfitta in Toscana è un campanello d’allarme, una prima sirena da ascoltare per capire dove raddrizzare la rotta. Aver perso di vista il Cesena, andato a sei punti, potrebbe rappresentare anche la giusta situazione per la Torres per concentrarsi sulla difesa del secondo posto, con 8 punti di vantaggio sul Perugia. Un momento di riflessione per tirare il fiato e spostare le pressioni dallo spogliatoio. In attesa che poi magari i bianconeri commettano un passo falso che fin qui non hanno praticamente mai fatto. La prossima gara contro il Sestri Levante sarà fondamentale per capire quanto la “manita” in pieno volto di Carrara resterà nelle gambe e nella testa dei rossoblù. In una settimana che sarà complicata ulteriormente, a livello di pressione e polemiche, dal gesto di alcuni tifosi durante il minuto di raccoglimento per il ricordo di Gigi Riva, con dei supporter rossoblù che hanno indietreggiato nel settore ospiti nel momento dedicato alla memoria di Rombo di Tuono. Fatto che ha scatenato l’ira dei tifosi cagliaritani e non solo. Pare che il gesto non sia stato fatto in polemica contro Riva, ma contro la scelta di non far entrare allo stadio uno striscione: “Rispetto per l’uomo, non per la maglia che ha indossato”. Da capire come la Torres gestirà quello che sa di vero e proprio polverone mediatico, dopo che il club in seguito alla scomparsa della leggenda del Cagliari aveva fatto un post di cordoglio social apprezzato sia dal Capo di Sopra che dal Capo di Sotto.
Roberto Pinna