Torres, è uscito tre. Uno, due e tre. Come i palloni scagliati alle spalle dei pali del Nespoli difesi da Rinaldi, in un derby dominato contro l’Olbia per 3-0. Tre come le vittorie di fila nelle prime tre giornate di campionato, una striscia comunque importante nonostante sia solo l’inizio della Lega Pro. Basti pensare che anche nel celebre campionato 2005-06, chiuso con la sconfitta nei playoff per la B, la Torres riuscì massimo a mettere insieme di fila tre successi nel torneo (contro Perugia, Manfredonia e Napoli). Come nel famoso modo di dire sassarese – se esce tre, ci ubriachiamo – è giusto che dopo il netto successo sui galluresi l’ambiente e la squadra di Alfonso Greco passino una sbornia di gioia e fiducia, anche se l’impressione è che per questa Torres, che sembra avere margini di crescita importanti e una rosa ben assortita, la vera sfida inizi adesso.
Mentalità
Capire che il 3-0 del Nespoli è un punto di partenza e non di arrivo, anche a livello psicologico, per ambiente e spogliatoio sarà fondamentale per continuare a sognare in grande. Dal punto di vista della prestazione la gara contro l’Olbia ha certificato quello che il tecnico Greco diceva da tempo: “Dobbiamo ancora crescere, quella vista con Recanatese e Rimini non è la Torres al massimo del suo potenziale“. Ha avuto ragione l’ex allenatore del Lanusei, tra le altre, e a stupire è che a questo bel momento dei rossoblù mancano degli assoluti attori protagonisti. Uno su tutti Giuseppe Mastinu, entrato nella ripresa in Gallura e ancora alla caccia della miglior condizione fisica. Quando l’ex Pisa sarà definitivamente in forma questa Torres potrebbe fare non uno ma due passi in avanti alla voce manovra offensiva. Stesso discorso vale per Kalifa Kujabi, che ha fatto bene nel derby contro l’Olbia ma che è evidente non sia ancora al cento per cento della forma. Ci sono poi giocatori di grande qualità che ancora non hanno mai giocato in questa Torres perché la scelte a disposizione di Greco sono profonde. Sanat fin qui ha prevalentemente guardato i compagni, per fare un nome. E la gestione di questa abbondanza, insieme alla solidità mentale nel gestire questi momenti di grande slancio di entusiasmo, sarà decisiva per il futuro ambizioso di questa società.
Percorso
Il calendario non permette alla Torres troppi brindisi, mercoledì 20 (in un orario un po’ infelice delle 18.30) al Vanni Sanna andrà in scena lo scontro tra capoliste con la Carrarese. Con i toscani che hanno segnato fin qui gli stessi gol dei sassaresi (7), subendone però uno in meno (1). Gara alla Carrarese che apre un vero e proprio tour de force per i rossoblù, con due trasferte di fila a seguire. Prima la neo-promossa Sestri Levante, nel più classico dei trappoloni in cui servirà cinismo, e poi la Juventus Next Gen. Per chiudere con il ritorno in casa contro la Lucchese, altra squadra di grandi ambizioni e partita bene con 7 punti nelle prime tre giocate in questo girone B della Serie C. Dopo questo poker di partite probabilmente capiremo di più sulla reale forza di questo gruppo, soprattutto dal punto di vista della continuità e della tenuta di testa nel dover sempre vincere o comunque sempre fare risultato.
Greco
In chiusura una menzione particolare va fatta sull’allenatore di questa Torres, quel Greco spesso criticato e accompagnato sempre da qualche mugugno a Sassari, anche nei momenti più brillanti. Probabilmente non sarà il tecnico più mediatico e più affezionato alle frasi a effetto nella storia del club rossoblù, quello che è certo è che in queste primissime battute di stagione ha dimostrato polso e sangue freddo nelle scelte. Come già aveva mostrato l’anno scorso, quando tornò dopo l’esonero e senza battere ciglio e con umiltà trasferì alla sua rosa il giusto spirito per la corsa salvezza al primo anno in Lega Pro. Nelle ultime uscite ha preso scelte forti, come il triplo cambio nell’intervallo contro il Rimini, quando ha tolto tutti insieme Dametto, Scotto e Mastinu, dando il giusto cambio di passo ai suoi per vincerla. Uguale contro l’Olbia, con la decisione di tenere fuori Mastinu dall’inizio e anche Ruocco, con l’opzione Fischnaller-Scotto alle spalle di Diakite che ha mandato letteralmente in tilt i piani dell’Olbia nelle uscite dal basso. Chissà che i complimenti di oggi da parte della piazza a Greco non risultino utili, a livello di compattezza e coesione, anche per i momenti più complessi e duri, che sono fisiologici e arriveranno in una lunga stagione complessa come quella della Lega Pro.
Roberto Pinna