Nuovo appuntamento della nostra rubrica Serie C…entotrentuno e nuovo ospite. In occasione dell’ultima puntata della nostro approfondimento dedicato alle sarde impegnate nel girone B della Serie C, ai nostri microfoni è intervenuto l’esterno della Torres Matteo Liviero. Numero 7 sulle spalle, l’esterno ex Juventus è al secondo anno in Sardegna e in campionato ha totalizzato 10 presenze condite da 2 reti. Di seguito vi riportiamo un estratto delle parole dette calciatore classe 1993.
Sulla sfida contro l’Arezzo
“Siamo molto contenti del successo ottenuto nell’ultimo turno di campionato. In particolare per il gol di Mastinu. Lo cercava da tempo. Questi tre punti ci volevano, nonostante siano arrivati in maniera rocambolesca. La vittoria contro l’Arezzo è importante, ci ha permesso di arrivare al meglio per la sfida contro il Cesena di domenica prossima”.
Sul suo ruolo in questa Torres
“Ho sempre cercato di ritagliarmi uno spazio importante, non solo qua a Sassari ma in tutte le mie varie esperienze. Ho sempre lavorato al massimo per mettermi a disposizione delle varie squadre. Sono contento di aver trovato questa continuità alla Torres. Avere questa considerazione, in una rosa così completa come quella che abbiamo, mi dà tanta fiducia“.
Sulla stagione della Torres
“Non ci aspettavamo di arrivare a quaranta punti così presto. Però, per essere onesti, durante i vari allenamenti del ritiro ci siamo accorti del valore di questa squadra. Abbiamo lavorato tanto per dare il meglio e far girare al massimo questa squadra”.
Su come Liviero interpreta il ruolo di esterno
“Il mio ruolo richiede continuità e spirito di adattamento, in particolare nel far rendere al meglio i miei compagni. Il mio obiettivo è questo, anche perché tutti abbiamo le qualità per poter incidere durante le partite. Penso che avere questo tipo di atteggiamento sia un fattore importante nel mio ruolo”.
Sulle promesse fatte in caso di vittoria del campionato
“Nello spogliatoio scherzavamo sul fatto di tingerci i capelli di platino in caso di vittoria del campionato, però accetto la richiesta fatta da un commentatore e, nel caso in cui, dovesse accadere me li farò rossoblù”.
Sull’esperienza alla Juventus
“La mentalità e le abitudini che mi hanno insegnato alla Juventus cerco di portarmele dietro. Ti permettono di vivere al meglio, senza avere alcun tipo di rimpianto. Questo è il mio modo di vivere lo sport e non solo, fare un settore giovanile così importante e inquadrato mi ha influenzato tanto. Il momento più bello? L’esordio in prima squadra, una soddisfazione molto grande. Quando è successo non mi rendevo conto di quello che mi stava accadendo intorno, avevo solo 17 anni. L’ho vissuta con spensieratezza e mi sono goduto il momento”.
Sugli allenatori che ha avuto in carriera
“Ho avuto tanti allenatori con cui mi sono trovato bene sia sotto l’aspetto tecnico che quello umano. L’allenatore con cui ho rapporto tutt’ora e stimo è Gaetano Fontana. Lui ha creduto in me nella stagione all’Imolese, venivo da un’annata negativa. Devo ringraziarlo e menzionarlo per il tipo di supporto che mi ha dato. Anche con Alfonso Greco mi trovo bene, siamo felici del calcio che stiamo proponiamo e dell’atteggiamento che stiamo avendo. È un divertimento andare in campo la domenica, questo è importante per noi”.
Sulla sfida contro il Cesena
“Dobbiamo andare al Dino Manuzzi come una squadra che non è partita con il dovere di vincere il campionato ma che si trova con merito nelle zone alte della classifica. Dovremo essere spensierati ma con rispetto. Stimiamo tanto il Cesena, hanno dei numeri importanti e per questo li rispettiamo. Le chiavi della gara? Sarà più una questione emozionale che non tecnica, sarà questo il punto focale della partita. Dovremo approcciare con il nostro solito modo, con aggressività e tenacia. In palio ci sono i tre punti, faremo la nostra partita consapevoli di avere di fronte una grande squadra. Ci aspettiamo un ambiente di un certo tipo, dobbiamo prendere il meglio da quello che sarà il contorno”.
Sui tanti assist realizzati in maglia rossoblù
“È solo perché abbiamo dei bravi attaccanti (ride ndr). Devo ringraziare i miei compagni se riesco a essere così prolifico in fase di assist. Sono contento di aver dato continuità all’annata precedente. Aver creato un buon rapporto con i compagni, con la società, lo staff tecnico e il mister è un plus importante che in molte situazioni mi è mancato. Alla lunga questo può pagare”.
Su ciò che è mancato a Liviero per arrivare in campionati più importanti
“Mi è mancata un po’ di continuità, dovuta in particolare a qualche piccolo infortunio nel momento sbagliato che mi ha penalizzato. Sono comunque molto contento di quello che ho fatto, in particolare di aver trovato questa stabilità a Sassari, spero di ripagare al meglio la fiducia data dalla società”.
Sul girone B
“Ci sono grandi piazze, qualcuna in più rispetto allo scorso anno. In questa categoria però sono convinto che, per fare bene, solo il blasone di una società non basti. Serve mettere dei valori che vanno oltre questo aspetto. Su ogni campo si rischia di sbagliare, basti vedere il nostro risultato in casa della Fermana. La partita contro i marchigiani è il giusto esempio che rende al meglio l’idea di quanto sia equilibrato questo campionato”.
Sui cambiamenti di Liviero sia come giocatore che come persona
“Come giocatore sono cambiato in tante piccole cose, studiando e capendo ciò che posso fare meglio. Questo è un lavoro che faccio tutt’ora e che continuerò a fare. Personalmente invece sono cambiato poco, mi sento sempre un bambino, è una gioia per me giocare. Sto imparando a godermi di più i momenti, non tanto in termini di pressione quanto nel vivere le partite come un dono. Su questo sono maturato tanto grazie a quei periodi in cui sono rimasto senza squadra. Godersi questi momenti è una grande vittoria”.
La Redazione