Nell’attesa dell’ingresso in gioco della Torres, passiamo in rassegna le formazioni impegnate nei playoff di Serie C 2023/2024. Dopo gli appuntamenti dedicati a Padova (leggi qui), Avellino (leggi qui) e Benevento (leggi qui), è la volta del Vicenza, che ha concluso il Girone A in 3^ posizione e che ha iniziato la propria corsa dal primo turno nazionale dei playoff, contro il Taranto (0-1 l’andata in favore dei veneti). Fondati nel 1902, i biancorossi vantano 30 partecipazioni alla Serie A (l’ultima nel ‘00/’01), la vittoria della Coppa Italia nel 1997 con Guidolin come allenatore e il raggiungimento della semifinale di Coppa delle Coppe nel 1998, persa contro il Chelsea. La maglia biancorossa è stata inoltre indossata da personalità illustri del calcio mondiale. Su tutti, due vincitori del Pallone d’oro, Paolo Rossi e Roberto Baggio. A Vicenza ha mosso i primi passi anche un campione del mondo come Toni, oltre a Nevio Scala e Ambrosini. Tra gli ex proprietari della panchina veneta, oltre al citato Guidolin e a Reja, spiccano Manlio Scopigno, allenatore del Cagliari tricolore, e Bela Guttmann, tecnico delle due Coppe dei Campioni del Benfica. Andiamo dunque a scoprire l’ambiziosa squadra del presidente Stefano Rosso, una delle formazioni più pericolose dei playoff.
I dati
Come detto, il Vicenza è arrivato in 3^ posizione nel Girone A, con 71 punti, dietro a Mantova (80 punti) e Padova (77). I biancorossi hanno terminato il campionato con la seconda migliore difesa del girone, in virtù dei 30 gol subiti (11 in 20 gare sotto la gestione Vecchi). Si tratta del quinto miglior dato di tutta la Serie C, al pari della Carrarese e dietro Cesena (19), Juve Stabia (24), Padova (28) e Avellino (29). I biancorossi hanno invece il quarto migliore attacco del Girone A (52 gol), anche se dall’arrivo del nuovo allenatore le cose sono migliorate, con 29 reti delle totali arrivate nelle 20 gare della nuova gestione. E se si continua a considerare solo il periodo in carica del nuovo tecnico, la marcia del Vicenza fa paura. Nelle 20 gare sotto la guida di Vecchi sono infatti arrivate 13 vittorie, 6 pareggi e 1 sconfitta, risalente al 20 gennaio. Da allora i veneti hanno messo insieme 16 risultati utili consecutivi, chiudendo il campionato con 4 vittorie di fila.
L’allenatore e il modulo
La stagione è iniziata con l’arrivo di Aimo Diana, fresco vincitore del Girone B con la Reggiana, con l’obiettivo di puntare alla promozione diretta. La stagione però non si è sviluppata come previsto e questo ha portato alla decisione di cambiare la guida tecnica, con l’arrivo di Stefano Vecchi, in carica dalla 19^ giornata. Con il nuovo tecnico, come detto sopra, la stagione ha assunto tutto un altro sapore. Vecchi inizia la carriera di allenatore dal basso, nel campionato di Promozione del 2005 con il Mapello, che porta subito al salto di categoria. Abitudine alle promozione che continua alla guida del Tritium, che guida, tra il 2010 e il 2011, al doppio salto di categoria che vale la partecipazione alla Lega Pro Prima Divisione. Dopo un’esperienza sfortunata alla SPAL approda al Südtirol, che conduce ai playoff di Lega Pro Prima Divisione. Nel 2013 c’è l’esordio in Serie B, alla guida del Carpi, ma l’esperienza si conclude prima della fine del campionato.
Diventa così, nel 2014, allenatore della Primavera dell’Inter, con la quale ottiene numerosi successi, tra cui la conquista di due campionati e di due edizioni del Torneo di Viareggio. Nella stagione 2016/2017 guida inoltre la prima squadra dei nerazzurri per quattro gare. Dopo una breve e insoddisfacente parentesi al Venezia in Serie B, torna in Serie C, di nuovo al Südtirol prima e alla Feralpisalò poi. E proprio con i lombardi ha ottenuto, nella scorsa stagione, la prima promozione in Serie B. Ma dopo un avvio di stagione non ottimo, il rapporto con i lombardi e la Serie B si interrompe. E si apre il capitolo Vicenza. Dal punto di vista tattico Vecchi non ha un modulo preferito, ma si adatta ai giocatori a disposizione, abilità preziosa e spesso troppo trascurata nelle valutazioni dei tecnici. Il suo Vicenza ha trovato l’abito perfetto nel 3-4-2-1, caratterizzato dalle idee di gioco di Vecchi, ovvero palla a terra, ricerca della giocata in verticale, ritmo alto e grande intensità in entrambe le fasi.
I protagonisti in campo
A difesa della porta c’è Confente, reattivo portiere classe 1998 con più di 150 presenze in Serie C. In campionato ha subito 23 gol nelle 35 gare disputate, mantenendo la propria porta inviolata per ben 17 volte. Davanti a lui guida la difesa un totem come Golemic, imponente centrale croato con il vizio del gol. Alle spalle ha 99 presenze tra Serie A e Serie B con il Crotone, squadra dalla quale è arrivato in estate dopo una grande passata stagione. Per lui in carriera anche 76 apparizioni con il Lugano, con cui ha disputato anche l’Europa League. Al suo fianco si muove Cuomo (compagno di Golemic al Crotone), forte fisicamente e arrivato nel mercato invernale dopo aver iniziato la stagione in Serie B al Südtirol. Completa il trio Laezza, vincitore della Serie C con la Reggiana nella passata stagione. Esperienza e forza fisica sono le cifre della retroguardia biancorossa.
In mediana si muove la mente della squadra, Ronaldo, brasiliano di esperienza (134 presenze in Serie B) dotato di un destro esplosivo ed educato, con cui può arrivare alla conclusione dalla lunga distanza. Attenzione poi alle doti del numero 10 sui calci da fermo. Nello scacchiere di Vecchi, grande importanza la ricoprono gli esterni, anche in questo caso di grande esperienza. Sulla sinistra si muove Costa, ex SPAL (con cui ha vinto la Serie B), ChievoVerona, Bari e Foggia tra le altre, con 80 presenze tra Serie A e Serie B. La corsa, la qualità e la visione di gioco (9 assist in stagione), fanno di Costa un uomo determinante per il Vicenza. Il tutto condito anche da un ottimo tiro.
Sulla fascia opposta si muove De Col, altro abituato a vincere (ha fatto sua la Serie C con il Südtirol) e che ha disputato più di 230 gare in Serie B. Rapido, bravo in entrambe le fasi, sa come si affronta il momento più caldo della stagione. A fare da jolly c’è l’interessante Jean Freddi Greco, classe 2001 scuola Roma che può giocare sia sulla fascia sinistra che in mezzo al campo. Giocatore veloce, bravo nel dribbling e dotato di un pericoloso mancino, ha ottime capacità di inserimento e regala vivacità alla manovra biancorossa. Per i playoff inoltre i veneti hanno recuperato, dopo un infortunio muscolare, un giocatore del talento di Fausto Rossi (per lui diverse esperienze tra LaLiga e Serie B), che anche se non al cento per cento può essere un’arma importante a disposizione di Vecchi.
In avanti il riferimento è Franco Ferrari, nato a Rosario (Argentina) e soprannominato “El loco”, il pazzo. L’esperto numero 9 è stato autore di 13 gol in campionato e del gol vittoria nella gara di andata dei playoff contro il Taranto. Capocannoniere del Girone A nella scorsa stagione, in carriera Ferrari ha calcato più di 220 volte i prati di Serie C (con anche Como e Pescara) e 13 quelli di Serie B. Centravanti dal grande fisico (1,93m), fa dell’inserimento e del colpo di testa i suoi punti forti, anche se è capace di regalare grandi traiettorie con il suo destro. Bravo nel proteggere palla e nel girarsi, la sua pericolosità è aumentata dalla qualità dei compagni messa al suo servizio.
E tra i principali ispiratori c’è Matteo Della Morte, seconda punta brevilinea e fantasiosa, rapida, tecnica e intelligente calcisticamente. Il classe 1999 è arrivato a Vicenza a gennaio 2023, dopo aver disputato 102 gare in Serie C con la Pro Vercelli, squadra in cui è cresciuto. Dal suo educato mancino passano diverse situazioni da gol (per lui in stagione 6 gol e 6 assist) ed è il secondo maggiore ispiratore della squadra dopo Costa. Ma l’attacco biancorosso può contare anche su Delle Monache, attaccante in prestito dalla Sampdoria e con un profilo simile a quello di Della Morte, oltre al giovane e imponente Jacopo Pellegrini, che dopo essere stato tra i protagonisti della cavalcata della Reggiana nella scorsa stagione, sta confermando quanto di buon ha fatto vedere. Entusiasmo, esperienza, allenatore preparato, striscia positiva che dura da 17 gare, società forte, il Vicenza ha tutte le carte in regola e anche qualcosa in più per poter dire la sua nei playoff. Se saranno proprio i biancorossi a raggiungere l’agognata Serie B ce lo dirà, come sempre, il campo.
Andrea Finiu