Nell’attesa dell’ingresso in gioco della Torres, passiamo in rassegna le formazioni impegnate nei playoff di Serie C 2023/2024. Si parte dal Padova, altra squadra che come i rossoblù si è classificata in 2^ posizione, ma nel Girone A, e che quindi inizierà la propria corsa dal secondo turno nazionale dei playoff. Fondati nel 1910, i biancoscudati vantano 16 partecipazioni alla Serie A (l’ultima nel ‘95/’96), una finale di Coppa Italia raggiunta (persa contro il Milan) e sono tra i principali accreditati alla vittoria finale nei playoff. Diversi giocatori importanti hanno vestito la maglia del Padova, ma su tutti svetta Alessandro Del Piero, lanciato nel professionismo proprio dai biancoscudati. Da Padova sono passati anche due compagni di Del Piero nel mondiale del 2006, Barone e Iaquinta, ma anche Albertini, Hamrin, Fiore, Di Livio, Darmian ed El Shaarawy. Andiamo dunque a scoprire una delle protagoniste dichiarate dei playoff, plasmata dal direttore sportivo Mirabelli, ex ds del Milan nel 2017.
I dati
Come detto, il Padova è arrivato in 2^ posizione nel Girone A, con 77 punti, dietro al Mantova (80 punti). Sulla classifica finale ha sicuramente pesato lo 0-5 subito contro i biancorossi, promossi in Serie B, nella gara di ritorno. Quella appena citata è stata una delle 3 sconfitte subite dal Padova nell’intero campionato (secondo miglior dato di tutta la Serie C, al pari della Juve Stabia e dopo il Cesena, con 2), e la manita incassata ha contribuito a portare i gol subiti dai biancoscudati a quota 28, che valgono comunque il titolo di migliore difesa del Girone A, davanti a Vicenza (30) e Mantova (31). Non solo, in tutta la Serie C, solo Cesena (19) e Juve Stabia (24), entrambe vincitrici dei rispettivi gironi, hanno subito meno gol. Dunque il Padova ha di fatto la migliore difesa delle squadre impegnate nei playoff. Sono invece 55 le reti segnate, terzo miglior dato del Girone A, distribuite tra 18 marcatori differenti. I dati raccontano inoltre di come ai veneti piaccia aggredire la gara, con ben 23 reti delle totali arrivate nella prima mezz’ora di gioco. Lo Stadio Euganeo è il fortino dei biancoscudati, in cui sono arrivate 12 vittorie, 6 pareggi e 1 sconfitta. Sarà di certo un fattore nelle sfide playoff.
L’allenatore e il modulo
In panchina c’è stato un cambiamento in coda al campionato, con l’addio a sorpresa di Vincenzo Torrente (arrivato nel dicembre 2022) che ha lasciato spazio a Massimo Oddo, in carica dalla 36^ giornata. Si tratta di un ritorno, dopo l’esperienza del campione del mondo in biancoscudato nella stagione 2021-2022. Anche in quella occasione Oddo era arrivato in corsa (29^ giornata) con la squadra in 2^ posizione ed era riuscito a portare i veneti in finale playoff, persa contro il Palermo dopo due 1-0 in favore dei rosanero. Oddo sa dunque come arrivare sino in fondo alla giostra playoff. Con l’arrivo di Oddo la squadra non ha modificato l’assetto tattico del 4-3-3, scelto da Torrente dopo l’impiego del 3-5-2 per i due terzi iniziali di stagione, ma ha cambiato l’interpretazione del modulo, il preferito del nuovo allenatore.
L’idea di gioco di Oddo è dinamica, con la palla in costante movimento e con i giocatori che mantengono poco la palla tra i piedi. Alla base c’è la volontà di ricerca di un calcio rapido, veloce, che punta sull’intensità e sull’apporto offensivo di tutti i giocatori. Non è un caso infatti che Oddo chieda ai suo terzini di accompagnare sempre la manovra offensiva, alla continua ricerca della superiorità in fascia. E i risultati premiano il nuovo tecnico, con 2 vittorie e 1 pareggio nelle 3 gare dal suo arrivo, insieme a 6 gol realizzati e all’unico neo dei 3 gol subiti. Ma soprattutto con il ritrovato entusiasmo da parte della squadra, che può risultare decisivo nelle sfide da dentro o fuori.
I protagonisti in campo
Dei reduci dalla finale playoff del 2022, alcuni sono tra i cardini dell’attuale Padova. Si tratta del capitano Antonio Donnarumma, fratello del più famoso Gianluigi e capace di mantenere la propria porta inviolata per 17 volte sulle 34 gare disputate in campionato (miglior dato del Girone A). Nelle 118 presenze totali in maglia Padova, Donnarumma ha mantenuto la propria porta inviolata per 48 volte. Una certezza che potrà rivelarsi determinante nei playoff. Davanti a lui guida la difesa il classe 1999 Filippo Delli Carri (figlio di Daniele, ex Torino e ora direttore sportivo del Pescara), difensore centrale roccioso (1,91m di altezza) e bravo negli anticipi. Centrale di grande carisma, unisce alle doti in fase difensiva anche buone qualità in fase di impostazione, fatto certamente gradito ad Oddo, come la propensione al gol (4 per lui in campionato). Delli Carri è inoltre il giocatore della rosa con più presenze in campionato (37) e più minuti disputati, ben 3316 sui 3330 avuti a disposizione, con l’ultima gara di campionato non disputata in quanto diffidato. Nei playoff invece il Padova non potrà prescindere da uno dei migliori centrali difensivi di tutta la Serie C.
Un altro che è sceso in campo al Barbera nel 2021 è Jacopo Dezi, pedina importante del centrocampo biancoscudato con alle spalle tanta esperienza, maturata con 199 presenze in Serie B (e 4 in Serie A) con le maglie di Parma, Bari, Empoli, Crotone, Entella, Perugia e Venezia. Centrocampista completo, Dezi garantisce geometrie, assist, corsa, contributo in zona gol, tiro dalla distanza. Ma il giocatore cresciuto nel Napoli non è l’unica pedina di lusso nel centrocampo del Padova. C’è anche Lorenzo Crisetig, scuola Inter arrivato a gennaio dopo che nelle ultime tre stagioni ha disputato la Serie B con la Reggina. In carriera ha raccolto anche 81 presenze in Serie A, tra Cagliari, Crotone, Bologna e Frosinone. Centrocampista fisico, ma dotato di piedi raffinati, Crisetig è un’opzione in più per lo sviluppo del gioco e il suo delicato mancino e le sue qualità si sposano bene con l’idea di calcio di Oddo. Lui e Dezi possono alternarsi in cabina di regia o, in alternativa, giocare insieme con uno dei due impiegato come mezzala, per alzare il tasso tecnico del trio in mediana. Di cui può far parte anche l’esperto Radrezza (40 presenze in Serie B), altro giocatore che garantisce un elevato tasso tecnico. Giocatore brevilineo, dotato di un mancino educato e tanta fantasia, può giocare anche più avanzato in caso di necessità. Tra i cardini del centrocampo c’è anche Kevin Varas, centrocampista tuttofare nato in Ecuador e autore di 7 gol e 4 assist in campionato. Dinamico, bravo tecnicamente e negli inserimenti, è un’ulteriore opzione in una mediana di grande qualità.
Ma la stella della squadra è Michael Liguori, capocannoniere dei biancoscudati (11 gol in campionato in 30 presenze) che agisce sulla destra nel tridente offensivo, zona dalla quale può accentrarsi per concludere in porta con il suo letale sinistro. Rapidità, dribbling, freddezza dagli undici metri, fantasia, il numero 21 è l’arma in più di Oddo. Ala imprevedibile, è capace di tirare fuori dal cilindro dei numeri da categoria superiore. Chiedere a Triestina e Novara, che si sono viste trafiggere da due splendide parabole in rovesciata. Il fantasista nato a San Benedetto del Tronto non va però a segno dal 3 marzo. Dal suo stato di forma dipenderà una buona fetta del passaggio dei turni.
Ma Liguori non è l’unica freccia a disposizione di Oddo. Tra le più pericolose c’è sicuramente Bortolussi, ariete della squadra e terminale del tridente offensivo. Le sue doti fisiche parlano di un attaccante decisamente pericoloso sulle palle alte, è alto 1,88m, aiutato anche dalle ottime capacità di inserimento e posizionamento. Quasi una sentenza in area. Alle sue spalle sono pronti Simone Palombi, punta scuola Lazio con 8 reti stagionali (miglior marcatore della Coppa Italia di Serie C con 5 gol), ma anche un bomber esperto come Zamparo, arrivato a gennaio dall’Entella, con cui nello scorso campionato ha messo a segno 11 gol (solo 3 invece le reti in questa stagione). L’abbondanza in attacco, come in ogni reparto, è tanta ed accompagnata da parecchia qualità. Numeri, giocatori e blasone parlano di una squadra costruita per vincere. Se sarà proprio il Padova a raggiungere l’agognata Serie B ce lo dirà, come sempre, il campo.
Andrea Finiu