La vittoria nel derby di ritorno contro i cugini del Latte Dolce ha confermato la squadra di Mariotti al secondo posto solitario e senza quei punti persi per strada…
Una vittoria più netta di quanto abbia detto l’1-0 finale, griffato dal grande ex Alessandro Masala, passato in rossoblù in estate non senza qualche fastidio nell’ambiente in cui era cresciuto e consacrato. La Torres che domenica ha fatto suo il derby di ritorno contro il Latte Dolce sembra aver davvero imboccato la strada giusta verso il ruolo di antagonista alla Turris verso lo scettro di regina del Girone G di Serie D. La squadra di Mariotti è reduce da 6 vittorie consecutive, partite proprio dopo lo scontro diretto dello scorso 17 novembre a Torre del Greco dove i padroni di casa dovettero sudare le proverbiali sette camicie per avere la meglio dei rossoblù, infarciti di under per via di infortuni e squalifiche. E la frase di capitan Giacomo Demartis domenica in sala stampa, parlando proprio della capolista, lascia intendere come in casa Torres ci sia ancora tanta fame: “La Turris è una squadra molto importante, ma dovrà ancora venire a Sassari: abbiamo giocato oggi contro una grandissima squadra, vedendo il Latte Dolce contro la Turris a me è sembrata più forte quella di Udassi”.
RENDIMENTO SUPERIORE ALLA TURRIS – Anche perché, statistiche alla mano, il momento di forma vissuto dai rossoblù di Mariotti è migliore rispetto ai rossi di Fabiano: la Torres ha un rendimento superiore alla Turris nelle ultime 5 gare giocate (15 punti contro gli 11 dei campani), nelle ultime 10 (25 a 22) e nelle ultime 15 (34 a 33). Insomma, non fosse stato per l’inizio di stagione, con 8 punti su 15 disponibili a differenza della capolista, con 13 su 15, ora la Torres potrebbe anche essere ancora più vicina in classifica. Ora sono 4 i punti di distacco ma, come non fanno che ripetere tutti i protagonisti in casa sassarese (da Mariotti a Demartis, passando per il patron Sechi), è ben chiara la differenza di ambizioni iniziali tra i due club. La Turris ha iniziato il campionato per dominarlo, come dimostrato anche dal tipo di mercato portato avanti, dopo la scottatura dalla scorsa stagione quando pagò la presenza del Bari di De Laurentiis nel Girone I, arrivando seconda nella classifica finale. Un tridente fin qui autore di 25 gol totali, considerando i 12 di Alma, i 10 di capitan Longo e i 3 di Celiento e una profondità anche in panchina che la dice lunga sulla volontà del club campano che, però, dallo scontro diretto in poi ha perso 4 punti per i pareggi interni contro Arzachena e Cassino.
SOGNO ACQUAFRESCA SFUMATO – Una Turris non imbattibile, quindi. Forse anche per questo Mariotti ha chiesto un ulteriore sforzo sul mercato alla dirigenza rossoblù, che lo ha accontentato con l’arrivo di Ador Gjuci, italoalbanese classe 1998 reduce dallo svincolo di qualche giorno fa con il Fano (Lega Pro). La punta, già avuta da Mariotti lo scorso anno a Monterosi, sostituisce numericamente la meteora Wilson Cruz, arrivato in estate con le stigmate del bomber e rivelatosi un autentico flop. Tra i tentativi fatti da Sechi per rinforzare l’attacco figura anche quello con Robert Acquafresca che, da noi contattato, ha confermato l’offerta della Torres, arrivata in prima persona dal presidente, ma anche di aver rifiutato perché non convinto della categoria e, soprattutto, per via del suo forte legame con la piazza di Cagliari.
TRITTICO FONDAMENTALE – Ma, lasciando da parte il mercato, in casa rossoblù si pensa già al trittico delle prossime gare: prima i due derby isolani con il Budoni (domenica a San Teodoro) e, soprattutto, a quello del 19 al Vanni Sanna contro il Lanusei, che precederà l’ostica trasferta di Ostia contro i viola di Scudieri, che all’andata fermarono Demartis e compagni sul 2-2 dopo il doppio vantaggio firmato Sartor-Bianco. Un risultato che non venne mandato giù con facilità dal gruppo, come dimostrato dalle parole in sala stampa di Mariotti e dello stesso capitano e che sembra essere servito da lezione ai sassaresi nella gestione delle partite sporche. Il match di ritorno sarà l’ennesima prova di maturità di un gruppo giovane, con pochi elementi davvero esperti ma che sta dimostrando di essere unito e fedele ai dettami di un tecnico che, al termine del derby vinto domenica, ha detto di essere pronto a fare il giro del mondo in 80 giorni a piedi insieme al fido vice Tore Pinna in caso di vittoria del campionato. Un’ipotesi al momento remota ma non sarebbe poi così strano che, in casa Torres, qualcuno stia già preparando le scarpe da trekking…
Francesco Aresu