“Dobbiamo calarci nella categoria”. Un mantra che in casa Torres dopo la seconda sconfitta nel Girone B della Serie C hanno ripetuto un po’ tutti, dal tecnico Alfonso Greco ai giocatori Antonelli e Ruocco. I rossoblù dopo aver perso per 1-0 all’esordio a Chiavari contro la Virtus Entella hanno ceduto il passo anche nella festa del Vanni Sanna, che ha rivisto la terza serie dove Sassari mancava dal 2014-15, contro il San Donato Tavarnelle. Con i toscani che hanno lasciato la Sardegna con tre punti in tasca frutto del 2-1 firmato dalla doppietta di Russo, che ha ribaltato l’iniziale vantaggio di Ruocco. Al di là della sconfitta contro una diretta avversaria per la salvezza e della voce zero punti in classifica pesa però l’involuzione mentale e di attenzione mostrata da Suciu e compagni contro i ragazzi di Magrini. Specie rispetto al debutto del Comunale di Chiavari. Alla prossima, mercoledì 14 in trasferta, c’è il Cesena e il tempo per tirare le prime somme inizia ad avvicinarsi per i rossoblù.
Testa e cuore
Non pare un caso che la squadra continui a ripetersi: “Dobbiamo capire che siamo in Serie C“. Forse l’ambiente, inteso come piazza, club e soprattutto spogliatoio, inebriati dalla festa estiva del ripescaggio in Lega Pro sono partiti sì con entusiasmo, ma con la testa leggera di chi dà per scontato alcune cose. Partiamo da alcuni esempi. Vedere lo stadio vestito di rossoblù con oltre 3.500 persone avrà sicuramente aiutato la formazione di Greco, ma fa un po’ strano che per la prima in Serie C dopo 8 anni il Vanni Sanna avesse quasi meno presenze rispetto alle fasi finali dell’ultima Serie D. E poi c’è l’atteggiamento in campo. Una partita messa in discesa dal gol di Ruocco che ha visto poi i sassaresi rimanere contratti in fase di possesso e molli in fase di non possesso. L’azione del rigore per tocco di mano di Lora, molto generoso per usare un eufemismo, nasce da un ripiegamento sbagliato dei due terzini su transizione rapida avversaria. Il gol del definitivo 2-1 nasce addirittura da una rimessa offensiva a favore gestita malissimo. E non è un caso che i migliori in campo tra i rossoblù alla fine siano risultati Ruocco e Antonelli, forse i due che al momento hanno capito la fame giusta da mettere in questa categoria.
Costruzione
La trasferta di Cesena sarà la giusta occasione per capire che bisogna scendere dalla giostra illuminata e con la musichetta carina del ritrovato sogno estivo e iniziare a mettere su l’elmetto perché per salvarsi bisognerà sporcarsi di più le mani e battagliare. Non è un attacco, la Torres fa bene a viaggiare sull’entusiasmo di un progetto solido e di prospettiva però purtroppo in campo serve quel pizzico di sana e lucida cattiveria che fin qui sembra mancare ai sassaresi. Greco dovrà poi essere bravo a mettere al centro del villaggio giocatori come Lora e Suciu che sembrano non aver impattato benissimo con la Serie C a Sassari dopo un buon precampionato. Infine va fatto un passaggio sulle scelte di mercato e sulla programmazione della rosa. A posteriori, decidere di partire, sapendo di non avere Scotto per lungo tempo, con un Luppi infortunato è stata una scommessa azzardata. Non tanto perché Diakite non meriti la categoria, ma perché vedere Bonavolontà e Antonelli da centravanti alla seconda giornata significa che la tovaglia è stata ricamata giusta giusta con i bordi del tavolo. Vero, ci sarebbe anche Sorgente che si è infortunato e non era preventivabile, ma lì davanti la Torres sapeva da agosto che nelle prime giornate avrebbe dovuto concedere qualcosa. Cesena, che sulla carta sembra una trasferta impossibile, può rappresentare invece il classico bagno di umiltà che può portare anche all’impresa, se affrontata con spirito operaio. Prima però la Torres dovrà capire che non basterà gettare le basi di un solido progetto per restare in Serie C, ora nulla è scontato e tutto va guadagnato sul campo.
Roberto Pinna