Che Alfonso Greco non avesse la bacchetta magica per guarire le ferite di una Torres in piena crisi era lecito e normale aspettarselo, ma allo stesso tempo il lavoro fatto dal tecnico romano nei cinque giorni dal suo ritorno a Sassari è stato sotto gli occhi di tutti. In termini mentali e di atteggiamento, come confermato dallo stesso Ernesto Starita a margine del match, ma anche per quanto visto nel primo tempo del match di ieri 15 novembre contro il Perugia pareggiato per 1-1. Certo, il punto portato a casa non è quello che si auspicava in uno scontro diretto salvezza come quello andato di scena al Vanni Sanna, di contro però i segnali mandati dai rossoblù fanno ben sperare in ottica futura.
Testa
“Il mister ci ha dato quelle libertà che ci mancavano in questo periodo, ci ha tolto un po’ di peso dato dalla responsabilità del momento che ci ha permesso di giocare con maggiore leggerezza“, parola di Ernesto Starita nel post gara di Torres-Perugia. Un lavoro fatto più sulla testa che sul campo da mister Greco nei cinque giorni avuti a disposizione per preparare la gara contro gli umbri. Un compito non semplice, dato dalla posizione in classifica deficitaria e dal digiuno da gol che durava dal 23 settembre, che però ha portato i frutti sperati con i rossoblù che sono stati autori di un buon primo tempo che ha permesso ai sassaresi di andare vicino alla rete in tre occasioni prima di trovare il vantaggio con il numero 70. Che era un po’ quello che si era prefissato Greco per curare l’astinenza da gol della Torres, ovvero mettere più persone possibile in condizione di segnare aumentando il numero delle possibilità a disposizione. Lavoro sulla testa dei giocatori che sì, si è rivelato importante per dare uno scossone alla squadra, ma allo stesso tempo è stato una spada di Damocle nella ripresa. Con l’autogol di Brentan a far comparire i fantasmi del passato. Situazione che ha giocato a favore di un Perugia che fino all’ultimo ha creduto di poter tornare in Umbria con l’intera posta in palio che però si è scontrata con una Torres che con le unghie e con i denti ha difeso la propria porta, andando vicinissima al vantaggio in pieno recupero con Masala. “Una volta che incassi il gol, subentra un po’ tutto durante la gara. L’obiettivo è quello di rimanere in partita per tutti i 90-95 minuti. Ma siamo sulla strada giusta“, così Greco in sala stampa sul calo avuto dai suoi nella ripresa. Un’analisi, ma allo stesso tempo una riflessione sulla meta verso cui puntare per riuscire a ritrovare quella vittoria che manca da 85 giorni, quasi tre mesi.
Passato, presente e futuro
Nel match contro il Perugia si è rivista, in parte, la Torres del passato di Greco. Una formazione che lavora tanto sulle fasce, che però sa accendersi anche centralmente con fraseggi ristretti alla ricerca della profondità . Una squadra che sa soffrire in difesa, che fa delle preventive un marchio di fabbrica per contrastare gli avversari e che da questa situazione ha spesso le chance per ripartire in contropiede andando subito in verticale. Mantra e idea che passa dalla crescita dell’affinità di un reparto avanzato quasi interamente rinnovato e che deve ancora prendere le misure con i dettami del tecnico romano. Perché se è vero che Starita finalmente si è sbloccato e che Di Stefano ha prodotto qualche pericolo in avanti, allo stesso tempo la ricerca della verticalità e del gioco sullo stretto spesso e volentieri si sono trasformati in frenesia, quindi in diversi palloni persi. Tutte situazioni da affinare in una settimana lunga di allenamenti prima del prossimo importante impegno contro il Livorno, in programma lunedì 24 novembre alle 20.30 in Toscana. Chi si aspettava in maniera disillusa che il ritorno di Greco in panchina bastasse per avere la meglio su un Perugia in difficoltà , ma con tanta qualità nei suoi interpreti, si è dovuto scontrare con la realtà . Ogni ferita ha bisogno di tempo per rimarginarsi ed è così anche per la Torres, però il punto contro il Perugia sebbene muova poco in termini di classifica è sicuramente un segnale importante che la cura utilizzata sia quella giusta.














