Alfonso, abbiamo un problema. Per una Torres capace di rimontare di cuore e con la qualità dei propri singoli la sfida con il Legnago, resta una disattenzione difensiva dei rossoblù che è diventata una costante negativa in questo inizio di stagione tra alti e bassi per i sassaresi. Il 3-2 firmato da Guiebre, doppietta, e dal solito Fischnaller non mette in secondo piano il vero step di crescita alla voce attenzione e solidità che il tecnico Greco deve far fare ai suoi per poter ambire in grande in questo girone B della Serie C.
Numeri
La Torres firmata Alfonso Greco non aveva mai subito così tanti gol nelle prime undici giornate di campionato. Non solo l’anno scorso, ma nemmeno nel primo complesso anno dopo il ripescaggio in Lega Pro e neanche nell’annata di Serie D. In questa stagione 12 gol incassati in 11 turni. Davvero troppi. Della squadre attualmente in lotta per i playoff nessuno fa peggio (12 anche per la Pianese). Nello scorso campionato Scotto e compagni nelle prime undici gare incassarono solo cinque gol. Due anni prima nel campionato iniziato in C in rincorsa dopo il ripescaggio 8 reti subite nei primi 11 turni. Nell’annata culminata con la vittoria dei playoff del girone e prima di Greco a Sassari in Serie D, cinque marcature avversarie subite nelle prime undici uscite del girone G. Insomma, con il tecnico romano la solidità è sempre stata un’arma per questa formazione rossoblù. Arma che quest’anno sembra essere venuta meno.
Contesto
Infortuni, un anno in più sulla carta d’identità per un reparto molto esperto e qualche scivolone individuale di troppo. Dare tutte le colpe delle tante, troppe, reti subite fin qui alla difesa sarebbe facile, ma sarebbe comunque sbagliato. Nel pacchetto arretrato Greco ha variato tanto è vero, ma pur se spesso senza il trio Dametto, Antonelli, Idda, che l’anno scorso ha garantito una fetta del record di punti tra i professionisti, questa Torres a turno ha inserito giocatori che sembrano poter essere importanti come Mercadante o Coccolo, con la confermata crescita di Fabriani. Il problema difensivo della Torres sembra essere più di squadra, di attenzione e anche tattico. Greco definisce coraggiosa la sua scelta di giocare, spesso, con delle marcature preventive forti e con una linea a tre molto alta. E ha ragione, per farlo serve la massima fiducia nei suoi uomini. Però questo coraggio in questa annata si è trasformato in diverse occasioni in sfrontatezza, e non sempre questo è un pregio. Giocare alti e con delle preventive molto accentuate espone la squadra a inseguire tanto in fase di non possesso se i tre centrali, come capitato al contrario l’anno scorso, non sono perfettamente tirati a lucido. In più Idda, Antonelli e Dametto erano abituati a giocare in questo modo, così come Fabriani, mentre i nuovi si sono dovuti adattare. Avere un po’ meno coraggio e un po’ più di lucidità nelle scelte di ripiegamento di squadra potrebbe aiutare questa Torres. E poi va registrato il problema sui piazzati e sulle situazioni di palla inattiva. Sono tantissime le reti subite dai rossoblù fin qui su corner, punizione e anche su rimessa laterale avversaria. Simbolo di come qualcosa alla voce sicurezza senza la palla tra i piedi sia ancora da registrare per Greco.
Futuro
Il recente passato deve predicare comunque calma. La Torres sta facendo tanti punti in trasferta, è comunque nel treno delle immediate inseguitrici del Pescara e soprattutto dà la netta sensazione di non aver ancora mostrato la sua parte migliore. D’altronde l’anno scorso ha insegnato che partire a razzo non garantisce la promozione in Serie B. Anzi, la Torres arrivò ai playoff scarica e con poca forza sia mentale che nelle gambe. Una partenza diesel potrebbe essere più utile a lungo termine con la vera Torres ancora tutta da scoprire. Sugli esterni questa squadra d’altronde sembra molto più forte dell’anno scorso, probabilmente la più attrezzata del girone. La difesa è la stessa, ma lì spetta a Greco capire tra rotazioni, quando avrà tutti a disposizione, e condizione se è meglio scendere a patti con l’equilibrio e dare un po’ meno corda al presunto coraggio in marcatura. In attacco l’assenza di Ruocco per ora è un fattore. Perché se Fischnaller resta una certezza, questo Varela non rappresenta l’uomo giusto per continuità sotto porta per far fare lo step al reparto. Va però detto che intanto lo spogliatoio si coccola un Mastinu diventato leader silenzioso, sia per qualità che per lavoro sporco. Mica roba da poco considerando il fatto che ora il giocatore con maggiore talento della rosa sembra, finalmente, completamente inserito nella causa.
Roberto Pinna